venerdì 26 aprile 2013

Polpette di baccalà di 'zia Rusana'...di epiteti e nomi storpiati...


I miei cugini di parte paterna ed io, ormai tutti entrati abbondantemente nell'età della ragione, siamo soliti fare i deficienti storpiando i nostri nomi. Il gioco nasce da una goliardica e se vogliamo, anche crudele, celia che vedeva come vittima la compagna di mio nonno paterno, donna Virginia, la quale era solita pronunciare i nostri nomi in modo errato, con una forte inflessione dialettale, facendoli precedere per giunta dall'appellativo  'signurinu' e 'signurina'. Così mio cugino Raffaello diventava signurinu Rafaele/o, perché mica capivi bene la vocale finale, mio fratello David veniva rinominato signurinu Davide. Non si salvava quasi nessuno. Fu così che mia zia Rossana fu ribattezzata signura Rusana. Dei rapporti fra mio nonno, il bell'Antonio, e mia nonna Lena vi avevo già accennato. Diciamo che donna Virginia contribuì pesantemente a creare con la sua presenza un'ineluttabile e definitiva frattura fra i miei nonni. Evito di dirvi con quale appellativo mia nonna si rivolgeva alla sua rivale. In realtà ne utilizzava due, a volte congiuntamente, quando si accalorava molto, a volte in forma disgiunta, ed entrambi rendevano molto bene l'idea che mia nonna si era fatta di donna Virginia, vi assicuro...idea che non nascondeva a nessuno.

lunedì 22 aprile 2013

Faraona alla catalana con riso basmati...di democrazia e di olio di ricino...


Avete presente quando da piccoli subivate un rimprovero che per voi suonava ingiusto? Succedeva che a volte il rimprovero fosse dovuto, la decisione correttamente motivata, la reprimenda necessaria. Capitavano però quelle volte, che nella mia memoria sono rimaste fortemente scolpite e credo che abbiano segnato il corso della mia esistenza, senza ovviamente voler colpevolizzare nessuno, che sentivi fortemente l'ingiustizia di certe decisioni subite. Sentivi, perché i bambini hanno un forte sentire, non contaminato ancora da letture mentali compensative, sentivi che c'era dell'altro dietro. Sentivi che quel rimprovero, quella decisione, non avevano molto a che fare con quello che avevi combinato, non riguardavano te. Lo sentivi in modo indistinto, ma lo sentivi forte. Non lo capivi. E quel rimprovero ti invadeva. Vi è capitato?

venerdì 12 aprile 2013

Pici home-made con paté di olive alle erbe aromatiche, pomodorini verdi camone, pinoli e olio evo dop "Umbria"...di fraticelli e borghi innevati...


Un olio sostenuto, dal gusto deciso, piccante, estremamente aromatico. L'olio di oggi, l'Extravergine di oliva DOP "Umbria" del Frantoio di Spello Uccd, ha una personalità marcata e un grande carattere. Torniamo quindi in modo vigoroso con l'appuntamento quindicinale con la Cucina dell'Extravergine e l'Associazione Nazionale Città dell'Olio.


La verde Umbria ci regala un olio che, fra quelli provati finora, presenta a mio avviso una fragranza e un gusto amaro fra i più sostenuti. Caratteristiche che, a mano a mano che l'oliva matura, lasciano il posto a toni più dolci e delicati. Nato dalla cultivar Moraiolo, oliva piccola e resistente, quest'olio nasce nell'immediato dopoguerra, prima ancora dell'approvazione della Costituzione della Repubblica, per volontà di un gruppo intraprendente di viticoltori. Il delizioso borgo di Spello fa da cornice a questo esordio, borgo dove anni fa ho avuto il piacere di visitare la Galleria d'Arte dedicata al pittore umbro Norberto Proietti, che proprio qui è nato. Un altro felice esordio. E proprio un quadro del pittore umbro, famoso per i suoi 'fraticelli' e le cittadelle innevate, è riportato sull'etichetta di cui si fregiano le bottiglie.