venerdì 31 maggio 2013

Pane home-made con pasta madre...il mio pane convincente n. 1...


Da quando ho adottato la pasta madre, quattro mesi fa, non le ho ancora dato un nome. Ho ammorbato un numero elevato di bloggamiche/i per carpire segreti, adottare accorgimenti, comprendere e interpretare la mia pasta madre. L'ho impiegata nei dolci, a Pasqua ho provato il piacere di preparare la colomba in casa. In un recente laboratorio della bravissima Sonia Piscicelli de Il pasto nudo, tenuto a Bologna di concerto con la Comunità del cibo pasta madre, ho appreso come impiegare i residui dei rinfreschi panificando senza sprechi. Insomma, mi sono data da fare e su questo blog vi ho resi partecipi di alcuni dei miei esperimenti. Ma mi sono resa conto di non aver ancora postato la ricetta del mio pane con pasta madre. E non l'ho fatto perché non avevo ancora trovato il MIO pane. Quello che mi piaceva di più.

lunedì 27 maggio 2013

Quindim...deliziosi spicchi di sole per una stagione timida timida


Adoro, amo con tutta me stessa la pasticceria portoghese. Amo i dolci-dolci al cucchiaio, al limite dello smielato, dalla nota zuccherina preponderante e decisa, ricchi, dove la fanno da padroni crema pasticciera, pistacchi, ricotta, pasta di mandorle, glassa di zucchero, scorze candite di agrumi, riso e latte, cannella, vaniglia. Buffo, perché tendenzialmente preferisco il salato. Fra una fetta di salame e una di crostata, vado verso il salame come un cane da tartufo va verso il...tartufo. Eppure in fatto di dolci ho tendenze smielate. Non conosco mezze misure. E in Portogallo ho trovato l'esatta dimensione del mio concetto di dolce-dolce. Non facevo altro che assaggiare, gioire, chiedere. Credo di aver già scritto del povero cameriere di un ristorante dell'Alentejo, a Evora, cui ho domandato un'infinità di volte come si chiamasse una delizia al cucchiaio dal sapore celestiale che mi aveva appena servito. E lui, poverino, che ripeteva: "Mangiàr Reàl! Mangiàr Reàl!", tentando una sorta di traduzione all'impronta per me. Eh sì, era proprio un mangiare da re!

venerdì 24 maggio 2013

Erbazzone...tradizione I love you and... Spammers, please, STOP IT RIGHT NOW!!!


Mi piace la tradizione in cucina. Lo sapete. L'ho gridato ai quattro venti, ribadito. "Basterebbe pure!", direte voi. Eh lo so, ma ormai conoscete anche i miei tratti vagamente ossessivi e se una cosa mi piace...beh, provate a farmi cambiare idea! Per me parte tutto da lì, dalla tradizione. Nulla si inventa (o dovrei dire crea), nulla si distrugge. Semmai evolve, cambia, si sposa con i tempi, ma sempre nel pieno rispetto di ciò che è stato.

lunedì 13 maggio 2013

Spaghetti alla saponara...ancora di Eduardo, ancora di olio campano...


Aver ripreso in mano settimana scorsa il libro di ricette di Eduardo per la Cucina dell'Extravergine dedicata all'olio campano, ha fatto sì che la voglia di provare altre ricette di questa preziosa raccolta si impossessasse di me. Ne avevo già eseguite alcune in passato, sempre con estrema soddisfazione, a riprova del fatto che a me piacciono i sapori semplici, genuini, le ricette che parlano di estro creativo, stagionalità ed essenzialità ad un tempo.

venerdì 10 maggio 2013

'A zuppa 'e staggione di Eduardo all'olio evo campano Racioppella...Si cucine cumme vogli'i'...

 

Un olio che sa di poesia, fantasia, estro creativo. L'olio evo campano Racioppella ci accompagna in questo nuovo appuntamento con la Cucina dell'Extravergine, per l'Associazione Nazionale Città dell'Olio.


Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il turno dell'olio campano. Lo aspettavo con ansia e trepidazione. C'era un prezioso libricino nella mia libreria che aspettava di essere raccontato: "Si cucine cumme vogli'i'...la cucina povera di Eduardo De Filippo raccontata dalla moglie Isabella", edito da Guido Tommasi. Così, quando è arrivato questo prezioso olio ho letto subito le sue caratteristiche, l'ho assaggiato, annusato e poi ho sfogliato il libro.