sabato 31 dicembre 2011

Zuppa nella zucca di Luisanna...per un 2012 allegro, sereno e condiviso!!!


Alla serata Wine & Food for Life organizzata da Dario Laurenzi presso la Città del Gusto i miei compagni di corso ed io abbiamo prestato la nostra opera come novelli sommelier. Come ho detto in un precedente post Dario Laurenzi ha dimostrato tutte le sue doti di organizzatore, non era facile gestire un evento da centinaia di persone. E i suoi collaboratori non sono stati da meno. Così grazie ad Alessia (sommelier di prestigio che ci ha aiutato e sostenuto), grazie a Eddy (impeccabile responsabile della sala) e a Noemi (fotografa ufficiale della serata, la foto di gruppo che sto per mostrarvi è sua). Al tavolo vicino a quello in cui servivo c'era il mio professore di economia d'azienda all'università...beh in un evento cui partecipano centinaia di persone per forza devi beccare qualcuno che ti conosce. Ho fatto finta di nulla, sarebbe stato troppo lungo spiegargli il salto da dottore commercialista, quale in realtà sarei, a sommelier per una sera e personal chef, si spera, per gli anni a venire... E poi una ragazza al tavolo in cui servivo mi ha riconosciuta dalla foto sul blog, nella pagina About...no davvero, non sto scherzando. Da non crederci!!! E poi, e poi, e poi...ma qui abbiamo la copertina di un libro....


Non trovate che sia la stessa signora che spunta dietro a tutti noi in questa foto? E non trovate che siamo tutti mooooolto belli????


Qui forse la bella signora si vede meglio....



mercoledì 28 dicembre 2011

Purea di ceci di Cicerale, alice fritta e riduzione di aceto di lampone e succo d'arancia...Gente del FUD!


Allora siete sopravvissuti alle feste? Io sì e ora sono a dieta rigorosissima. Come dicevo ieri a mia figlia che cercava un pretesto per non mangiare anche lei...alla nostra età si va in larghezza alla sua in lunghezza e quindi....mangia bella di mamma!!! Per farmi perdonare il lungo polentone di Natale oggi sarò stringatissima e vi presenterò uno degli antipasti di mia invenzione che ho proposto alla vigilia di Natale. Vi confesso che il 24 è stata una giornata un po' concitata e la riduzione ad un certo punto è andata letteralmente in fumo....Però poi l'ho rifatta ed è venuta benissimo. Me ne ero tenuta un po' per preparare e fotografare questo finger il giorno dopo, con una luce migliore....ma qualcuno me l'ha buttata e ho dovuta rifarla per la terza volta....uffa, in cucina dovrei entrarci solo io...eh sì, mi sono montata la testa....cosa vi avevo chiesto in caso fosse successo?  FERMATEMI!!!!


sabato 24 dicembre 2011

Mele al fiasco con salsa inglese e cuore di frolla ... auguri veri, panettone 'dummy'!


Ho fatto il panettone in casa. Quello a lievitazione naturale...e lo volevo postare sul blog con i miei auguri di Natale per tutti voi. Ora c'è un motivo se saggiamente avevo adottato in passato il fermo proposito di non imbarcarmi nella saga della 'pasta madre'. Avete presente quella sorta di tamagotchi gastronomico che se te lo scordi o non lo rinfreschi inesorabilmente ti muore? Io sapevo che non ce l'avrei fatta a vederlo morire in caso fosse successo, però quando la mia amica Roberta, uno dei begli incontri che mi ha portato in dono quest'anno, mi ha proposto di fare il panettone insieme a lei non ho saputo dirle di no. Roberta ha un bellissimo blog e vive in Olanda. E allora come ho fatto a fare il panettone con lei? Sono andata fino in Olanda? E no che non ci sono andata, purtroppo, anche se mi sarebbe piaciuto tanto. Roberta mi ha proposto una sorta di impasto virtuale a quattro mani sui nostri blog. Una collaborazione a distanza. Idea bellissima e molto romantica. Ora in settimana sono stata molto impegnata e nei due giorni scorsi ho dovuto preparare un buffet per un'ottantina di persone con una collega personal cheffina (nostro primo incarico reale, non virtuale)....ditemi voi come facevo a seguire il tamagotchi.....l'ho dovuto abbandonare e lui si è vendicato. Dopo averlo stressato il giorno prima imponendogli ritmi di rinfresco inadeguati e serratissimi, l'ho ripreso alle 23 di sera dopo un'intera giornata trascorsa io a cucinare fuori casa e lui a languire...non ha voluto più saperne di me! Il panettone ho provato a farlo ugualmente....immangiabile, neanche ve lo mostro, perché fa tristezza, è deprimente, non brutto, ma deprimente....e noi non vogliamo deprimerci a Natale, giusto??? Questo panettone (anzi questi, perché erano due) l'ho chiamato 'dummy', come quelle finte basi per torte che sembrano buone ma se le addenti ci lasci l'intero apparato ortodontico attaccato perché sono di polistirolo. Il mio panettone non è di polistirolo ma poco ci manca. Se volete provare anche voi a farlo, la ricetta che ho seguito è quella delle sorelle Simili, che personalmente adoro. La trovate tranquillamente su Internet. Ma vi avverto....non prendete impegni nella giornata in cui dovete rinfrescare spesso l'impasto e anche il giorno dopo, seguitelo come se fosse una creatura, curatelo, tenetelo al caldo...perché la pasta madre è come la natura...se non la rispetti, si ribella.
Per rifarci la bocca vi propongo una ricetta dolcissima con un cuore di frolla così come di vero cuore (e anche qui di virtuale non c'è nulla) vi lascio i miei auguri per voi, per le vostre famiglie, per i vostri cari che non ci sono più. Il mio pensiero va anche a loro, a quello che ci hanno lasciato, agli insegnamenti che ci hanno dato, all'amore che ci hanno trasmesso e che porteremo sempre con noi.


giovedì 15 dicembre 2011

Tonnarelli con crema di baccalà, sedano e pomodoro secco....Tradizione e Vapore, ma guarda chi c'è in libreria!


Squilli di trombe, rulli di tamburi!!! Ma quanto mi rende felice questa cosa??? "Ci risiamo, questa vaneggia di nuovo e deve aver fatto da poco visita a qualche pericoloso dispensatore di felicità artificiale". No, no, no, credetemi se vi dico che l'unica sostanza illecita che ho in corpo è l'adrenalina che a volte mi pervade tutta trasformandomi in una sorta di tarantolata!!!
Non posso esimermi dal farlo, proprio no...e quindi lo faccio! Sapete che nel blog mi piace evidenziare e proporre realtà positive, belle e entusiasmanti nel settore food. E vi avevo anticipato un'uscita editoriale di cui mi premeva tanto parlare ma riguardo alla quale non avevo detto nulla per scaramanzia. Ora, secondo voi, potrei MAI E POI MAI far passare in sordina l'uscita del libro del mio guru culinario, lo Chef Davide Mazza, che oggi vi propongo in veste di autore??? Giammai!!!!!! E quindi eccolo, il suo mirabolante libro di ricette per forni combinati a vapore (e non solo) dal titolo TRADIZIONE E VAPORE, edito da Gambero Rosso, DA OGGI IN TUTTE LE LIBRERIE, libro che ho visto praticamente nascere e che mi rende ancora più orgogliosa e fiera di averlo avuto come docente.



sabato 10 dicembre 2011

Monte Bianco di nonna Gina...una poesia!


Prima di iniziare questo post ho un'importante comunicazione di servizio da fare....vivete in Puglia? Siete fra i fortunati che possono sintonizzarsi su Telenorba 7? Allora non perdetevi domani sera, domenica 11 dicembre alle ore 20, la prima puntata di Chef in Tacchi a Spillo con la mitica Valentina De Palma di cui vi ho già parlato in questo post. Lei è un portento, ve l'ho detto e mi aspetto grandi cose dalla sua trasmissione! Io purtroppo dovrò accontentarmi di vederla su youtube fra qualche giorno. Ragazzi, veramente, Valentina è uno schianto in tutti i sensi!!! Qui la sigla della trasmissione in anteprima. Che ve ne pare? Per me spacca, altroché se spacca!!!
Ma torniamo a noi e alla ricetta di oggi. Mia nonna Gina, la mamma di mia mamma, a volte in cucina ti stupiva. Donna forte, rigida, autoritaria, nascondeva dentro di sé un mondo di desideri inascoltati e di dolcezza soffocata. Mi ha praticamente cresciuta, perché i miei lavoravano entrambi e ricordo che quando si trattava di partire per le vacanze con loro non sopportavo l'idea di staccarmi da lei. Piangevo disperata, era il mio punto di riferimento. Non sopportavo il distacco. Se ripenso alla mia infanzia ho ricordi struggenti di lei, era buona e dolce con me, ma poi qualcosa si è spezzato fra di noi. Lunga storia, dolorose dinamiche familiari. La mia esuberanza, forse il mio aspetto fisico hanno iniziato a metterla sempre più in crisi. Non mi riconosceva più, non mi accettava più, forse a modo suo voleva proteggermi. Psicologia spicciola che a volte aiuta a darsi un perché.  E se io non mi do un perché non trovo pace! Anche attorno alla mia nonna materna c'è una storia da raccontare. Strano, ma come avevo già accennato in questo post a proposito degli altri miei nonni, la mia generazione di avi ha spezzato i vincoli matrimoniali precorrendo i tempi.

mercoledì 7 dicembre 2011

La Pappa Al Pomodoro....il gioco è nel piatto, un'amica in libreria!


Tempo di Natale, tempo di nuove uscite editoriali, tempo di regali intelligenti. Buffa coincidenza, ma diverse persone che conosco sono già in libreria o stanno per uscire con un libro di ricette e i miei prossimi post saranno interamente dedicati a loro. Su uno vorrei tanto anticiparvi qualcosa ma non lo faccio per scaramanzia...ne riparleremo.
Il libro e la ricetta che vi propongo oggi sono di Silvia Bargigli mia amica food blogger (suo il bellissimo blog La pappa al pomodoro) nonché compagna di corso a Davvero Cuochi. Inizio da lei. Il suo libro si intitola "La pappa al pomodoro: il gioco è nel piatto" ed è dedicato a sua figlia Marta, la dolcissima Marta per la quale mia figlia ha una vera cotta, musa ispiratrice del libro di Silvia. 



giovedì 1 dicembre 2011

Trippa finger con salsa alla menta romana e cialda di pecorino...anche se oggi è giovedì!


Ad una lezione del corso Personal Chef tenuta da Dario Laurenzi è venuto fuori il discorso dei piatti della tradizione da servire in versione finger....e secondo voi a quel punto io non ho tirato fuori la mia teoria sui finger food-tapas? E vedere che un consulente enogastronomico di prestigio come lui concordasse con me e appoggiasse le mie convinzioni sui finger 'di sostanza e tradizione' citando anche il cicchetto veneziano mi ha fatto un enorme piacere. Ma poi, a lezione ultimata, il Laurenzi ha smontato ogni mio entusiasmo perché il discorso è caduto sui segni zodiacali e lui ha detto che non lavorerebbe mai e poi mai con una persona della Vergine....e lì il fumo mi è uscito dagli occhi...ma se non c'è persona al mondo più affidabile di noi Vergine sul posto di lavoro! E ho sciorinato le mie competenze in materia accumulate in ben due corsi di astrologia. Mamma mia, certo che ne ho fatte di cose strambe in vita mia...due corsi di astrologia, mica uno, chissà che cosa m'ha detto la testa! Allora il Laurenzi ha convenuto con me che sì, è vero, siamo affidabili ma che è proprio lui a non andare d'accordo con noi Vergine essendo Capricorno....ecco, così va già meglio. E a seguito della mia reazione la sua convinzione sono certa che si sarà consolidata... della serie: "Questa qui, alla larga, raus!" Ovviamente scherzo, la sua lezione è stata molto interessante, Dario Laurenzi è un grande professionista. Qui a Roma, e non solo, ha lanciato e gestito i più grossi locali e altri ne sta per lanciare (surprise, surprise, con l'anno nuovo ne riparleremo). Proprio stasera, mentre starete leggendo questo post, i membri della mia classe ed io daremo una mano ad una mega cena di beneficenza (targhe alterne permettendo, accidenti, io ho la targa dispari!) organizzata proprio da lui al Gambero. E ovviamente gli racconterò di questo post....così mi brucerò definitivamente! Arischerzo....

domenica 27 novembre 2011

Zuppa di fagioli, cicoria e salsiccia....ma il freddo arriva o no?


Prima di iniziare il post di oggi vorrei ringraziare tutti i lettori del mio blog. Mamma mia, questa frase di esordio fa tanto, tanto "insopportabile egocentrica", rabbrividisco da sola!!! Scusate, non mi sono montata la testa, ma il fatto è che da qualche giorno ricevo centinaia di visite e non riesco a capacitarmi. Siete ancora un po' timidi sui commenti, però leggete, leggete eccome! Il post sui passatelli ha scatenato un picco di visite sorprendente a conferma della mia teoria che i piatti della tradizione vanno riscoperti e riproposti. Che dire? Grazie, grazie, grazie a tutti voi. Tranquilli, vi risparmierò frasi del tipo: "Spero di non deludervi", oppure "Il mio successo è anche il vostro" .... quando e se dovessi arrivare a questi livelli di pura odiosità fermatemi, vi prego!!!! Ci tenevo però a ringraziarvi.

giovedì 24 novembre 2011

Crostata alle mandorle con confettura di mele cotogne...e gira, gira, gira!


Ora non so se il mio passaverdure sia difettoso ma ogni volta che lo utilizzo sudo le 7 camicie. E che cosa (o chiusa, alla pugliese)!!! Per la confettura di mele cotogne utilizzata per questa crostata sono stata ore a girare, girare, girare...e alla fine ho preso una decisione....o cambio passaverdure o per Natale mi faccio regalare un aggeggino da attaccare al mio Kitchen Aid. E non se ne può più!!!

martedì 22 novembre 2011

Passatelli in brodo con tartufo bianco...loop da tartufo!


Come vi dicevo nel precedente post alla sagra del tartufo di Fabro ho acquistato un bel tartufetto bianco, profumatissimo, che mi hanno consigliato di accostare ai tortellini in brodo. Mi sono detta....ma se sta bene con i tortellini allora perché non provarlo con i passatelli? Così provo l'accostamento, parlo di una ricetta della mia famiglia e propongo anche una piatto della tradizione. Tanti propositi in un solo post. Beh, riguardo al primo punto, posso dirvi che il tartufo accostato al brodo è proprio buono....ma secondo me il tartufo starebbe bene con tutto se uno potesse abusarne!!!

domenica 20 novembre 2011

Tagliatelle verdi con caprino, noci e tartufo...tempo di sagre!


Non ho saputo resistere. Domenica scorsa sono andata a Fabro, in Umbria, alla festa di San Martino in occasione della quale organizzavano la sagra del tartufo. E ho fatto spese pazze! Bellissima la merenda tradizionale che offrono di pomeriggio alla festa, alla quale ho rinunciato causa sovraccarico prandiale. La merenda consta nell'ordine di: torta al testo, rape, salsicce, vino rosso e cartoccio di castagne. Capite a me!

venerdì 18 novembre 2011

Foodblogger per Officina di Cucina

immagine di cobrizoperla

C'erano una volta due ragazze che avevano realizzato un sogno. Aprire un ristorantino delizioso in quel di Genova. L'Officina di Cucina. Il sogno si è infranto dopo pochissimi mesi. Acqua, fango e terra hanno portato via tutto e di quel sogno sono rimaste alcuni tristi vestigia infangate. Sapete che vi dico? Non ci sto! Il mondo dei foodblogger si è messo in moto per far sì che questo sogno torni a realizzarsi, più forte e luminoso di prima.
C'è una pagina di facebook cui potete iscrivervi per lanciare le vostre iniziative (cliccate qui) e poi se volete potete fare una donazione. Queste sono le coordinate bancarie

IBAN: IT86T0617501410000001648580
Intestato a: OFFICINA DI CUCINA S.N.C. FONDI ALLUVIONE 2011 NEGOZIO
Banca Carige – Swift Code: CRGE IT GG 110

E cliccate qui per il link al blog di Chiara, una delle titolari di Officina di Cucina. Guardate voi stessi cosa è successo a quel posto delizioso. Che facciamo? Le aiutiamo? Io dico proprio di sì!!!


martedì 15 novembre 2011

Rocher di spigola agli spinaci e pomodoro datterino ... finalmente Davide Mazza Chef!


E io che pensavo che questo nome fosse inflazionato sul mio blog e che a forza di citarlo il mio guru si scocciasse pure un po'....e invece mi è stato fatto notare che non è così e in effetti non gli avevo ancora dedicato un post....

mercoledì 9 novembre 2011

Ravioli di castagne alla gricia con perle di zucca....Contest Castagne al Desco...io ci provo!


Il mondo dei food blogger mi ha accolta da pochissimo e a poco a poco inizio a capirne i misteri più reconditi. Così ho scoperto che centinaia di noi si cimentano pressoché quotidianamente nei contest più disparati. Finora mi sono astenuta, non per snobismo ma per mancanza di tempo. Però quando la mia amica Maria Rita mi ha inviato il link al contest organizzato dalla Cucina Italiana lo spiritello competitivo che alberga in me si è ridestato. E così ho deciso di puntare in alto al primo colpo...chi non risica non rosica nella vita, giusto? Il CONTEST "Castagne al Desco" (per il link cliccate qui) è aperto alle sole donzelle ed ha come tema le castagne, o meglio, la farina di castagne ed è organizzato dalla Cucina Italiana in collaborazione con il Desco.

domenica 6 novembre 2011

Coniglio in porchetta di nonna Lena...e iniziamo con la tradizione!


E' successo di nuovo!!! Ve lo ricordate il post sulle mie sosia? Per chi non l'avesse letto eccolo qui. Beh, inizio il corso Personal Chef e una ragazza non fa altro che fissarmi per tutta la prima lezione. All'inizio della seconda si scusa e mi spiega il perché...e perché secondo voi??? Sì, solita storia, sono identica ad una persona che conosceva. Ed era già successo al Corso Davvero Cuochi alla prima lezione, quando un compagno di corso mi disse la stessa cosa. Eh ma non finisce qui. Un altro compagno del corso mi scrive ieri su FB dicendomi di aver appena visto un film la cui protagonista, tale Miranda Otto, mi somiglia in modo incredibile. Ragazzi aiutatemi a ritrovare la mia vera identità!!! Delle due una: o sono un tipo alquanto comune o mi imbatto in persone che hanno singolarmente conosciuto ciascuna delle mie 6 sosia!!!! Ah scusate...una doverosa precisazione...non sono una super gnocca come Miranda Otto...perlomeno non mi sembra proprio! Una cosa in comune ce l'abbiamo però...l'età!!!

venerdì 4 novembre 2011

Mini arancini a modo mio con salsa mornay...e vai di finger food-tapas!


Quando ho preparato il risotto alla zucca e spinaci del precedente post ne ho volutamente tenuto un po' da parte prima di aggiungere le noci e l'olio al tartufo. Volevo provare questi mini arancini con salsa mornay che mi frullavano in testa da tempo. In pure stile finger food-tapa, come piace a me!


lunedì 31 ottobre 2011

Risotto alla crema di zucca, spinaci e noci al sentore di tartufo bianco...dolcetto o scherzetto?


E va bene lo ammetto, anch'io ho intagliato la mia prima zucca di Halloween anche se questa festa non mi appartiene proprio e non la capisco. Ma perché invece di impossessarci di tradizioni altrui non ci riappropriamo delle nostre? Comunque mia figlia mi ha chiesto la zucca e che zucca sia! Alla fine mi ha lasciata tutta sola ad intagliarla e devo dire che c'ho pure preso gusto...

sabato 29 ottobre 2011

Ciambellone orzo e pinoli...ma voi ve lo ricordate il Dolce Forno?


I giochi di un tempo erano fantastici. Non in regola con la normativa UE, ma semplicemente fantastici. Prima di scrivere questo post sono andata su Internet a cercare le foto del Dolce Forno. Rivederlo....beh... è stato un tuffo al cuore!

lunedì 24 ottobre 2011

Crema di zucca, funghi pleus e nocciole tostate...autunno, cadono le foglie!


L'idea di un piatto mi viene spesso mentre faccio la spesa. Guardo qua e là, soppeso, compro e poi decido. Ci sono persone bravissime che cucinano con quello che hanno in casa, ma come ho già detto in un precedente post questa è una virtù che mi manca, o che perlomeno mi mancava del tutto fino a poco tempo fa. Io parto prima, non da quello che ho, ma da quello che vorrei avere. E poi mi piace tanto fare la spesa dagli erbivendoli. E' un'abitudine che mi ha inculcato la mia nonna materna. Da piccola, prima che iniziassi a frequentare la scuola, l'accompagnavo sempre di mattina a fare la spesa al mercato. Partivamo da casa con il carrello e iniziava l'avventura. Mia nonna era tre-men-da!!!

venerdì 21 ottobre 2011

Spezzatino profumato al curry, zucchine romanesche e mela verde....una ricetta, un posticino accogliente e tranquillo!


Ieri ho cucinato per provare una nuova ricetta e dare degno impiego ad un miniscavino per verdure, piccolo, piccolo, recente graditissimo regalo e il risultato è stato pessimo!!! Che nervi!!! Un primo piatto incolore a base di ragù in bianco, perle di zucca, cacao amaro e noci. Di un piattume disarmante e indigesto da morire. L'avevo pure fotografato...


In effetti era 'bruttarello' anche in foto. Non c'è niente da fare, un piatto buono è anche bello, mentre non sempre è vero il contrario. Eh ma non mollo...prima o poi queste perle le utilizzerò in qualche altra preparazione...e a dirla tutta ho già in mente una ricetta da proporre in un contest.

martedì 18 ottobre 2011

Tigelline con spuma di mortadella al sedano, yogurt e pistacchi...dal vostro inviato al Cake Show!




Ed eccomi di ritorno da Bologna e dal Cake Show. Sì, sì mi sono abbuffata di tortellini in brodo come pronosticato nel precedente post. Eccoli....


Ed ho anche riportato a casa una deliziosa mortadellina con cui ho preparato la ricetta che vi propongo oggi. Ma quant'è buona la mortadella di Bologna? E soprattutto perché non ti rimane sullo stomaco come quella che mangi qui a Roma?!?
Ma prima....parliamo un po' del Cake Show.




Quanta gente si è appassionata al mondo del cake design negli ultimi tempi? Parlando fuori dai denti ed esprimendo un parere del tutto personale non credo che gli organizzatori avessero previsto un'affluenza così cospicua. Code lunghissime per entrare a Palazzo Isolani, stand esterni in numero troppo esiguo presi letteralmente d'assalto, poca possibilità di vedere gli artisti al lavoro se non si era prenotati da tempo ad un corso o ad una dimostrazione e anche nel caso delle dimostrazioni visibilità del dettaglio pari a zero a causa della scarsità di telecamere. Insomma le persone si sono ritrovate a fare ore di fila soltanto per fare acquisti al negozio. Immaginate la delusione. Così io che ero all'interno potevo osservare l'arrivo di persone provenienti da tutte le parti d'Italia prostrate da ore di fila, deluse e alquanto ....arrabbiate (volevo usare un altro termine!!!). Detto questo riporto le impressioni di una spettatrice privilegiata che aveva libero accesso al palazzo, accesso che mi è valso un: "Ma che fa questa, s'embuca???" da parte di alcuni visitatori romani in fila da non so quanto. Sempre per dirla tutta....

sabato 15 ottobre 2011

Scorfano al fiasco con pinoli, uvetta, olive taggiasche...m'è presa così!


In pieno 'trip' da cottura al fiasco ho voluto provare anche il pesce...beh, questo fiasco è una continua scoperta. E chi lo lascia più. Mi sono inventata una sorta di acqua pazza al fiasco. Peccato non ci siano ancora le arance buone perché altrimenti ne avrei utilizzato un po' di succo. Ho ripiegato su uno dei primissimi mapo, tanto per rendere l'idea. Se non avete il fiasco potete utilizzare ovviamente un tegame avendo l'accortezza di aggiungere un po' d'acqua prima di coprire.

mercoledì 12 ottobre 2011

Rombo in crosta di patate con maggiorana e cavolo nero...ha da passà 'a nuttata


Oggi non è stata una gran bella giornata per me, è una ricorrenza triste, la prima. Avrei voluto fare un post su questo e su mio fratello, parlare di lui, ma poi ho capito di non essere pronta e di voler tenere qualcosa per me. Il dolore va assimilato, sorbito fino all'ultima goccia e poi rielaborato in forma positiva. Come tanti ho visto su YouTube in questi giorni il discorso di Steve Jobs ai neolaureati di Stanford. Esaltante. Illuminante. I puntini che si uniscono e tracciano il percorso di una vita. Da un ostacolo, una meravigliosa risalita. Il messaggio di Steve Jobs ("Have the courage to follow your heart") è lo stesso che mi ha lasciato mio fratello prima che morisse a causa della stessa, identica malattia. Come Randy Pausch (se non ne avete avuto l'occasione guardatevi la sua ultima lezione. Ho deciso che di tanto in tanto la rivedrò, è troppo bella, insieme al discorso di Steve Jobs), come Walter Bonatti. Ognuno di loro è andato a faccia aperta incontro ad un destino avverso, lottando per risalire e facendo di quell'avversità l'avvio di un nuovo corso. Gli ostacoli sono lì per essere superati. E in questa semplice verità può nascondersi il senso di una vita.

martedì 11 ottobre 2011

Loti al fiasco con ganache di cioccolato bianco...per i più golosi!!!


Ebbene sì, sono andata in fissa con la cottura al fiasco (vedi post precedente...). Da che lo tenevo nascosto nella credenza ad usarlo tutti i giorni il passo è stato brevissimo. E quando mi fisso...
La ricetta di oggi è per i più libidinosi, quelli che amano i dolci dolcissimi, smielati. Sarà che oggi mi sento uno zuccherino. Buffo che una come me che adora il salato e potrebbe uccidersi con un buon salame o delle patatine fritte bene (e vi assicuro che mi ci sono sentita male!) ami alla follia i dolci zuccherosi, carichi. Ricordo in Portogallo dei dolci spettacolari che richiamavano alla mente la pasticceria siciliana. Uno in particolare si chiamava 'mangiàr real' ed ho torturato il povero cameriere per cercare di carpirne la ricetta....ahimé, non ci sono riuscita! Anzi, se qualcuno di voi dovesse andare in Portogallo...sapete già cosa chiedere, giusto?
Oggi sarò breve....e menomale, direte voi!!!! Non vi ci abituate eh....
Dimenticavo...la ricetta me l'ha suggerita Emanuela dell'Osteria del violino di Pisa. Io di mio c'ho aggiunto la cannella, che come avrete capito userei dappertutto, e ho pensato di far macerare un po' i loti prima di cuocerli.

LOTI AL FIASCO CON CANNELLA E GANACHE DI CIOCCOLATO BIANCO

5 loti vaniglia
2 cucchiai di zucchero di canna biologico
1 stecca di cannella

Per la ganache di cioccolato bianco
200 g di cioccolato bianco
90 ml di panna liquida
Scaldate la panna e versatela a filo sul cioccolato bianco tritato. Girate continuamente con una spatolina.

Sbucciate i loti e tagliateli a spicchi di 1 centimetro di spessore cercando di incidere lo spicchio in corrispondenza del seme. Metteteli nel fiasco e aggiungete lo zucchero e la cannella. Lasciateli macerare per qualche ora finché lo zucchero non si sarà sciolto. Agitateli di tanto in tanto. Mettete il fiasco sullo spargifiamma e cuocete i loti per una ventina di minuti (io li ho tenuti una trentina di minuti perché volevo che si ammorbidissero al massimo, dipende dal vostro gusto personale), rigirandoli di tanto in tanto e lasciandoli caramellare. Sentirete che profumo si diffonderà! Serviteli accompagnati con la ganache di cioccolato bianco.



lunedì 10 ottobre 2011

Finocchi e pomodorini piccadilly al fiasco con pepe di szechuan..... che fiasco!!!


Ed eccomi di ritorno da Pisa. Inizio con la solita nota di servizio. Al ritorno ho ritrovato un nuovo pc...e insieme al nuovo pc un blog totalmente diverso dal punto di vista grafico! Il blog non supporta l'ultima versione di Internet Explorer....così non sono io che dimentico le zeta maiuscole all'interno dei miei post, ma è lui che sembra non amarle....e poi il mio blog non ha quel giallo senape orrendo come sfondo che appare ora, ma un bellissimo verde!!! Rivoglio la mia vecchia versione di Internet!!!
Come vi dicevo, ho trascorso a Pisa due giorni tutti per me. Va beh, uno praticamente l'ho passato in ospedale. Tranquilli, niente di grave, i miei soliti controlli alla tiroide...Chernobyl ha fatto sentire i suoi effetti anche su di me, come su milioni di persone. Controlli andati benissimo, per fortuna. Però ragazzi, chi di voi ha figli può capirmi. E chi di voi ha avuto figli dopo i 40 può capirmi ancora di più!!! Due giorni con la mente 'a folle', SENZA PARLARE, SENZA RISPONDERE A MILIONI DI PERCHE', due giorni scanditi dal ritmo dei miei tempi con l'inattesa possibilità di decidere all'ultimo minuto di andare al cinema per vedere uno dei miei adorati film francesi invece di Rapunzel e la Tartaruga Sammy....oro colato! Non fraintendetemi eh! Adoro mia figlia, ma odio i luoghi comuni secondo i quali una mamma è sempre felice e di buon umore, pronta a soddisfare le mille richieste dei suoi tesori nell'esatto istante in cui vengono formulate. Ma chi ce la vuole far credere?!? Siamo esseri umani, donne, prima che mamme, con i nostri limiti e le nostre inadeguatezze. Odio lo stereotipo della mamma felice e realizzata in quanto tale e solo perché tale. I bambini possono essere anche delle grandi scocciature in alcuni giorni e non c'è niente di male a confessarcelo. Mia figlia sa che ci sono giorni in cui mamma è nervosa, ha molto da fare, è meno disponibile del solito, ma questo non significa che non le vuole bene. E in quei giorni discutiamo, litighiamo e facciamo compromessi. Ci sono giorni in cui mamma non si piace molto in questo ruolo, fa errori, sbaglia, non è all'altezza. Ma è pronta a riconoscerlo e a spiegarglielo. Io me la cavo così e in parte non ho rinunciato a me stessa. A quello che ero prima del suo arrivo, a tutto il lavoro che per anni ho fatto su di me e continuo a fare e che credo possa servire anche a lei. Una mamma che cerca di realizzarsi anche come donna non può essere una mamma così 'malaccio'.

giovedì 6 ottobre 2011

Panzanella di 'Stefano del prosciutto'...Remigio parte prima


Quando leggerete questo post io sarò a Pisa (la possibilità di programmare la pubblicazione dei post mi piace tantissimo!!!) e il mio fido lap-top sarà nelle mani di Roberto, tecnico informatico amico di famiglia che me lo svuoterà sostituendolo con un altro. Ebbene sì, la mia appendice ha fatto il suo tempo e approfitterò della mia assenza per sostituirlo. Non so come farò a stare senza computer per qualche giorno, io non vivo senza. La tastiera è il prolungamento naturale delle mie dita, a causa del mio lavoro vivo in simbiosi con il computer. Ci passo non so quante ore al giorno. E prima di iniziare questo post ho un messaggio da darvi....tutti ora potranno inserire commenti sul mio blog. Avevo disattivato un'opzione. Potrete commentare come Anonimo se non avete un account Google.
Detto questo, visto che sto andando a Pisa, parliamo di una ricetta toscana. La panzanella, ma una panzanella rivisitata ad opera di Stefano del prosciutto....chi è costui?!?!

martedì 4 ottobre 2011

Strozzapreti con gamberi rossi, asparagi, pinoli tostati, timo e pecorino...la doppia 'cacciata' e i doppi!


Ma voi ce l'avete un sosia? Beh, dicono che tutti noi ne abbiamo 6 ma io intendevo..avete un sosia che abita nel vostro stesso quartiere da quando siete piccoli e che, pur non avendolo mai incontrato, vi perseguita con la sua presenza oscura? Io sì, ce l'ho, e non sapete cosa darei per incontrare questa benedetta donna che si chiama Raffaella.
Va bene che in passato alcune persone, ragazzi perlopiù, mi abbiano fermata abbastanza scocciati per le vie del quartiere chiedendomi il motivo per cui facessi finta di non riconoscerli....e io lì a spiegare che non facevo finta, ma che proprio non li conoscevo. Va bene che il tuo ex capo ti abbia trattata male per tre mesi e quando tu decidi di andartene perché tanto si tratta di uno stage e quello che avevi da imparare l'hai imparato e vai a dirgli che te ne vai anche perché in quei mesi non ti sei sentita proprio a tuo agio con lui..e lui allora si fa serio, ti fa chiudere la porta, ti invita a sedere, si scioglie, diventa mansueto come un agnellino e ti spiega che il suo atteggiamento era dovuto al fatto che fossi identica alla sua ex (che guarda caso abitava nel mio quartiere di nascita), ex che l'aveva fatto tanto soffrire. Sì, ma io che c'entro??? E passi pure che quest'estate non sia andata dal mio solito macellaio di Frascati (in genere non compro la carne a Roma, non me ne vogliano i macellai romani) e quando entro nella macelleria-sostituto che utilizzo qui a Roma nei casi di emergenza e che si trova nel mio vecchio quartiere, che non è quello in cui sono nata e in cui è nata la mia sosia, il nuovo lavorante mi guardi come se avesse visto un fantasma e non mi stacchi gli occhi di dosso per tutto il tempo finché vedendomi imbarazzata e scocciata ad un tempo mi fa: "Sa perché la guardo così?". E io dentro di me: "E c'è pure da spiegarlo perché mi guardi così???". E lui: "Mi scusi, ma lei è identica alla mia ex". E no eh, adesso basta!!!! Da questo macellaio ci sono tornata per necessità e la storia si è ripetuta e mi imbarazza talmente tanto che ho deciso di non andarci più. Comunque finora ho sempre pensato la stessa cosa...ossia: "Questi ce stanno a provà!!!". Fino a ieri pomeriggio....

domenica 2 ottobre 2011

Torta cook 'n' book...grazie Toni!


Eccola la febbre, la sento, sta arrivando. Sono un cencio lavato ma come mi ero ripromessa nel precedente post la torta per domani è pronta!!! Quando mi leggerete sarò probabilmente alla festa oppure .... a letto. Dipende da come passerò la nottata. Ma quello che mi premeva fare è fatto e devo ringraziare Toni Brancatisano se ci sono riuscita. Settimana scorsa ho seguito due lezioni con lei e finalmente ci siamo conosciute dal vivo. Ci eravamo scritte, sentite per telefono e ogni volta che dovevamo incontrarci succedeva qualcosa....anche stavolta sembrava che non dovesse essere destino perché il suo treno si è fermato a causa di un incendio ed il suo arrivo a Roma è stato a dir poco rocambolesco. Ma ce l'abbiamo fatta. Sono convinta che le cose più sudate e sofferte sono le più belle...un po' come una scalata. Ogni volta che ho chiesto a mio padre cosa provava e che senso aveva faticare così tanto per arrivare in vetta, lui mi ha sempre risposto che sarei dovuta salire lassù per capire. E così per tutte le cose belle. A volte sono impaziente e me lo scordo. Gli incontri, i traguardi professionali, un figlio...è tutto un lavoro di cesello. E valeva la pena aspettare per conoscere Toni...

mercoledì 28 settembre 2011

Orecchiette con finocchietto selvatico e patate...una ricetta, una lacrima, un ricordo


Oggi ho avuto una giornata del piffero! Ci sono quelle giornate in cui sin dal mattino vorresti dire: "Stop!!! Io scendo qui! Oggi sciopero!". Consegna di un lavoro urgente con intralci burocratici e il cliente che non mi ha avvertita in tempo, mia figlia a casa con la febbre, situazione di emergenza nella sua scuola e conseguente assunzione del ruolo di paladini della giustizia da parte di noi genitori con relativa sonora arrabbiatura ....morale della favola ho appena finito di scrivere un esposto insieme alla rappresentante di classe. Finirà questa giornata? Domenica inoltre si festeggiano 4 compleanni di amici...reduce dal corso con Toni Brancatisano ho appena ventilato la remota possibilità di preparare la torta....era solo un'ipotesi, ma il mio compagno è partito in tromba e ora tutti si aspettano la torta da me. Mi sono leggermente indispettita! Ho chiamato Toni in preda al panico!!! E lei è stata fantastica! Chi mi conosce sa che le sfide mi terrorizzano e mi intrigano al tempo stesso...quindi....farò una figuraccia ma la torta domenica sarà lì, brutta o bella che sia, fatta con le mie manine sante.
E poi la giornata è cominciata con un gran pianto. Era da tempo che i miei dovevano dirmi una cosa e io subodorando la situazione svicolavo. Non ho più voglia di soffrire, rifuggo dal dolore come si fugge dalla peste. Ormai quasi tutti avrete capito che poco meno di un anno fa ci ha colpito un grave lutto. La ricorrenza si sta avvicinando e i miei hanno voluto fare un gesto simbolico in favore di mia figlia...un gesto bellissimo che inevitabilmente ha risvegliato tutto il dolore che è in me. Ma piangere fa bene e quindi dovrei sentirmi benissimo ora!!!! Insomma....

martedì 27 settembre 2011

Frittata con caciocavallo, patate, pomodori secchi e pinoli tostati...cosa c'è in frigo oggi?


Non sono mai riuscita a cucinare con quello che c'è, o perlomeno non ci sono mai riuscita fino a poco tempo fa. Seguivo le ricette con estrema meticolosità mettendo al bando anche la più timida istanza creativa. Mi ritenevo un'ottima esecutrice di ricette e in fondo era quello che il direttore della scuola dove ho iniziato la mia formazione 20 anni fa auspicava per ognuno di noi. Poi tutto è cambiato. Ho frequentato il corso Davvero Cuochi e in una delle ultime lezioni lo Chef Davide Mazza ci ha tirato uno scherzetto. Eravamo pronti a seguire una lezione ortodossa quando notiamo che la dispensa che solitamente ci veniva consegnata all'inizio era scarna di contenuti...una sfoglietta!!! Va bene che si trattava di una lezione sulla decorazione del piatto ma qualcosa ci ha messo in allarme sin dall'inizio....e infatti c'era la magagna. Ora dovrei spiegarvi come è fatto lo Chef. Un giorno, se si decide ad inviarmi una foto, scriverò un post su di lui. Insomma, per farla breve, ci guarda con quel suo sorriso sornione e malandrino, indica le verdure che erano in bella mostra sul piano centrale, apre i frigoriferi e dice: "Avete a disposizione due ore, dovete preparare un primo e un secondo, o un primo e un antipasto, o un secondo e un antipasto a vostra scelta. Questi sono gli ingredienti. Considerate che dovete anche predisporre un assaggio per me. Al vincitore darò un coltello della mia collezione. Prima però voglio parlarvi della pasta frolla che faceva mio padre...". Secondo voi come abbiamo passato la prima ora di lezione mentre lo Chef era intento a  spiegarci biscotti e lingue di gatto??? Era sì una lezione sull'impiatto, ma sull'impiatto di nostre creazioni!!!

domenica 25 settembre 2011

Crostata di ricotta, cannella, pinoli tostati e marmellata d'arancia...una ricetta, una storia!


Più lavoro a questo blog e più mi convinco che il suo sottotitolo sarebbe dovuto essere "una ricetta, una storia", più che "ricette, ricordi, riflessioni". Ma visto che non sempre avrò tempo di raccontare e magari posterò qualche ricetta 'silenziosa', lascerò il sottotitolo originario.
Un mio collega perito del Tribunale, che ringrazio in modo particolare perché è a dieta, con tutta la buona volontà del caso mi ha scritto una lunghissima e-mail donandomi un menu completo nella più rigorosa tradizione lucana. Non è facile parlare di cibo quando si è a dieta, quindi ... grazie Luigi! Con lui ci siamo conosciuti ad un'udienza di un maxi processo per cui abbiamo lavorato come trascrittore lui e traduttrice io. Siete mai stati ad un'udienza per un maxi processo??? In uno dei prossimi post ve ne parlerò.
Non era la mia prima volta a Piazzale Clodio. Ricordo che tanti, ma tanti anni fa ho prestato testimonianza a favore di una signora che era stata investita in centro. La persona che l'aveva investiva era un signore di una certa età che l'aveva urtata in una viuzza affollata facendola cadere mentre lei era intenta a guardare una vetrina proprio accanto a me. Non si era accorto di nulla e quando me lo sono ritrovato davanti al processo e il presidente mi ha chiesto: "E' lui? Lo riconosce?", confesso che mi ha fatto una gran pena. Quel giorno poi ero febbricitante, in Tribunale sentivo un freddo pazzesco, l'udienza è slittata di ore e nel pomeriggio avevo un treno per Milano dove dovevo aggiungere il mio boyfriend di allora, un ragazzo di Somma Lombardo che studiava alla Cattolica di Milano e che era....sostenitore della neonata Lega Nord. E qui devo trattenermi dall'esprimere qualsiasi commento...comunque con questo tipo non è durata tanto e le premesse per cui finisse c'erano tutte....capite a me!!! Ricordo che sulla prima pagina dei suoi libri di diritto campeggiavano adesivi di Alberto da Giussano. La sera sono arrivata alla stazione di Milano incimurrita, pallida e arrancante. E dall'espressione del suo viso sono certa che si sarà chiesto: "Ma dov'è la bella ragazza abbronzata e smagliante che ho conosciuto quest'estate in Sardegna???". Beh comunque anch'io mi sono chiesta dove erano finiti i suoi bei riccioli biondi che teneva spesso legati con un cerchietto. E quanto a pallore pure lui non scherzava!!! Per una settimana ho arrancato dietro ai suoi ritmi assurdi e poco attenti alla mia salute e il romanticismo se n'è andato a quel paese... Tanti anni dopo sono andata a Piacenza per fare un corso di Trados, un software per traduttori. E chi mi sono ritrovata davanti sul corso???
Ma quella non è stata l'unica sorpresa che mi ha colta a Piacenza in quel week-end di formazione...

giovedì 22 settembre 2011

Polpettine con olive taggiasche, caciocavallo e scorza di limone su salsa di pomodoro fresco...finger food-tapa, olé!


Sono una che adora inforchettare, lo ammetto! Non ho nulla contro i finger food, anzi, ma devo confessare che amo soprattutto quelli sostanziosi che richiamano in qualche modo la tradizione...come dire, piccoli arancini, cartoccini di fritti misti, bicchierini di cous cous o riso, piccoli bignè o cannoli siciliani salati. Non mi piacciono i finger food troppo all'avanguardia, non li capisco, confesso la mia ignoranza. Non mi danno soddisfazione. Ecco, direi che la tapa spagnola fa più al caso mio. Adoro mangiare 'a tapas' e ricordo di aver preso delle discrete 'bastonate' in Spagna. Ormai mi conoscete, amo collegare una ricetta ad un racconto. Anni fa...e mi rendo conto che sempre più spesso utilizzo l'espressione 'anni fa' e che la maggior parte delle persone che incontro sono più giovani di me...va beh, non divaghiamo, anni fa ho pensato di fare una vacanza in Catalogna insieme al mio compagno. Eravamo stanchissimi e non avevamo voglia di organizzare una vacanza, cosa che fra l'altro è sempre toccata a me! Abbiamo preso la macchina, una Punto che si fermava ad ogni piè sospinto, e siamo partiti alla volta della Catalogna....non soltanto di Barcellona, ma dell'intera Catalogna. Non so cosa ci abbia detto la testa. Vi dico solo che abbiamo trascorso due giorni a Vic non si sa bene a fare cosa. Ma voi avete mai sentito parlare di Vic??? Fra l'altro in quei giorni a Vic concimavano e vi lascio immaginare quale olezzo di viola entrasse nella nostra stanza d'albergo ogni volta che aprivamo la finestra. E poi siamo stati sui Pirenei spagnoli in posti assurdi. A Siete Casas ad esempio, antro sperduto dove ci siamo ritrovati a passare la notte in una pensioncina di montagna squalliduccia con menu a prezzo fisso che la sera del nostro arrivo prevedeva un brodino asfittico con pasta scotta e relativo risucchio da parte della clientela fissa, perlopiù ultra ottuagenaria (con tutto il rispetto per gli ultra ottuagenari). Tutto compreso nel prezzo. E mentre, fra un risucchio e l'altro, ci guardavamo sconcertati chiedendoci cosa diavolo ci facessimo lì è arrivato il secondo...un polletto arrosto con patate cotte nello strutto. La mattina dopo il menu prevedeva colazione a base di pane, pomodoro e formaggio, tipica tapa catalana. La qual cosa ha reso felicissima me, perché sono cresciuta a pane e pomodoro e a casa mia facevamo anzi, mia madre fa tuttora, questo tipo di colazione, ma ha inorridito il mio compagno. Siamo scappati dopo colazione. Scappati per raggiungere un altro posto allucinante. Siamo saliti con una sorta di cremagliera in alta montagna per raggiungere un villaggio costruito ad hoc dove c'erano un lago artificiale ed un albergo enorme che sembrava uno di quei vecchi complessi termali che adoro ma che in quel contesto aveva un non so che di lugubre. E poi era nuovissimo, non si respirava aria di vecchio impero. Come si fa a sventrare una montagna per costruire un villaggio finto? Scappati anche da lì.
Adoro la Spagna, conoscete ormai il mio amore per il flamenco, per la cucina spagnola, per la gente, ma ci sono cose che ad alcuni spagnoli non perdono. Il maltrattamento degli animali di cui la corrida rappresenta soltanto l'acme. In Spagna ci sono decine e decine di feste che prevedono il sacrificio cruento di animali, la loro sofferenza gratuita e questo non posso tollerarlo. E poi la cementificazione selvaggia. Certo, noi non siamo da meno, ma in questo settore loro forse sono un'anticchia avanti a noi. Quello che ho visto in Catalogna, sulle coste spagnole, in certe città della Spagna, grida vendetta. Una delle città più brutte in cui sia mai stata in vita mia è Lerida. Un incubo. Credetemi se vi dico che a volte sogno scenari che la richiamano. E poi c'è la Spagna che amo. Il calore della gente, l'atmosfera che si respira (anche se le cose stanno cambiando anche lì, ahimé), il fermento. Così anche in Catalogna ho trovato i miei luoghi del cuore. Tarragona, Girona, Besalu, Cadaques e Figueres, la città di Dalì, dove siamo arrivati la prima sera da Roma, distrutti da un viaggio che ha previsto un piccolo allungamento a Parma prima di deviare verso la Francia. Eh sì, perché il mio compagno non è dotato di alcun senso dell'orientamento ed in macchina sono anni che faccio il secondo pilota. Mie piccole distrazioni ci  sono costate decine e decine di chilometri in più. E' un attimo, ti distrai e lui imbocca l'uscita sbagliata. Una mina vagante. Ora che ha il motorino però, almeno in città, è diventato una scheggia e a volte mi stupisce per come riesce ad orientarsi!
Così in quel Ferragosto, non so come, ci siamo ritrovati a Parma. E la nostra Punto ha iniziato a ribellarsi. Si è fermata prima in un Autogrill francese. Due baldi giovani ci hanno spinto. Io ero lì a braccia conserte che li guardavo mentre si apprestavano a spingere la nostra macchina con le mani appoggiate sul portabagagli. D'un tratto si girano e mi guardano con un'espressione di disappunto che voleva pressappoco dire: "Principessina sul pisello non vieni a spingere anche tu con noi?". Accidenti quanto pesa una macchina, non credevo!!! E poi, arrivati a Figueres, la Punto non ne ha più voluto sapere, si è ammutinata. Ora, sapete quant'è difficile rimettere in moto una macchina, perlomeno io ho sempre fatto cilecca. Non mi viene quella manovra che consiste nel mettere a folle l'auto mentre il malcapitato di turno ti spinge, ingranare ad un certo punto la seconda e mollarla all'improvviso...non mi viene, non c'è nulla da fare! E non mi è venuta neanche a Figueres. Questo ha fatto sì che dopo centinaia e centinaia di chilometri ci ritrovassimo la sera stanchi, sudati, demoralizzati a spingere in due la Punto fin verso l'albergo. Ma la nostra buona stella ci è venuta in soccorso...

lunedì 19 settembre 2011

Tagliatelline cacio e pepe con fiori di zucca e cannella...Felice docet!


Ieri ho cucinato delle tagliatelline di Campofilone. Era lungo tempo che mi guardavano sconsolate da una mensola della mia dispensa in cucina e visto che sabato avevo comprato dei bellissimi fiori di zucca ho voluto dar loro un degno impiego anche se, a dir la verità, il cacio e pepe vuole, richiede, ambisce rigorosamente il tonnarello. In cucina, intendo dire all'interno della mia cucina, da un lato ho una dispensa chiusa da una porta a scomparsa. In fase di ristrutturazione ho chiesto al mio cognatuzzo architetto di ricavarmene una, in questo modo ho tutti i viveri a vista ed evito che vettovaglie sepolte da tempo immemorabile producano quelle simpatiche farfalline che in passato mi costringevano a stanare a mò di segugio l'alimento sospetto. L'idea l'ho rubata a Nigella Lawson. Avete presente quella bella signora inglese dalle fattezze giunoniche, molto, ma molto posh, che su Gambero Rosso Channel cucina dalla sua splendida abitazione in pieno centro londinese? Quella che ogni volta che assaggia una quantità anche infinitesimale di cibo commenta immancabilmente con un "Delicious!" ed emette gemiti orgasmici? Ecco, proprio lei. Prima di iniziare a cucinare Nigella entra ed esce da questa dispensa stupenda da cui attinge a piene mani improponibili salse in barattolo e spezie varie che mischia un po' a casaccio (diciamocelo!!!). Nigella alla fin fine mi fa simpatia ma devo ammettere che più delle sue doti culinarie apprezzo la sua mitica dispensa. La mia è la metà della sua ma a me piace tantissimo!
Torniamo al nostro cacio e pepe. Uno dei migliori cacio e pepe su piazza secondo me è quello di Felice a Testaccio, uno dei ristoranti di cucina romana che preferisco. L'ho conosciuto tardi, appena dopo la ristrutturazione, e confesso di esserci entrata molto prevenuta. Ricordo ancora i racconti di mio fratello la prima volta che c'era andato. Mi parlò di questo Felice che aveva trattato malissimo lui ed i suoi amici, che gli aveva quasi imposto il menu della serata. Era molto divertito, questi personaggi lo mettevano sempre di buon umore e quando li descriveva era solito imitarli con una bravura incredibile. Un piacere ascoltarlo.

sabato 17 settembre 2011

Tiramisu...savoiardo e isomalto, coppia d'assi!


Come promesso nel post precedente eccomi qui per darvi la ricetta del savoiardo di Maurizio Black Santin. Permesso accordato dal disponibilissimo Chef. Ha la bellezza di 5000 contatti su Facebook ma se gli chiedi un'informazione ti risponde in pochissimo tempo. Sfido chiunque a tenere i suoi ritmi. Non scriverò l'ennesima ricetta di tiramisu perché ognuno di voi avrà la sua e lo farà sicuramente benissimo. Io, ad esempio, aggiungo un po' di marsala all'uovo nel caffè e nella crema.
Quella che invece mi preme darvi è la ricetta del savoiardo perché con il savoiardo fatto in casa il tiramisu viene molto, ma molto più buono. Prima di farlo però vorrei spiegarvi cos'è il simil pesce che galleggia sul bicchiere di tiramisu qui sopra. Durante il corso Davvero Cuochi al Gambero Rosso, alla fine di una lezione, quindi intorno alle 23, il sempre mitico e instancabile Chef Davide Mazza ha fatto una breve introduzione sull'isomalto. Prima di allora non ne avevo mai sentito parlare. L'isomalto è un sostituto dello zucchero per chi soffre di diabete e può essere utilizzato in pasticceria a scopo decorativo. E' una polvere bianca simile allo zucchero semolato. Lo chef ad esempio l'ha sparso su una placca in silicone, l'ha ricoperto con un altro tappetino e l'ha infornato per 10 minuti a 200°. Quando l'ha tolto dal forno e si è freddato sembrava una lastra trasparente di vetro soffiato. Bellissima. Ci ha detto che potevamo usarne qualche scheggia per decorare un tiramisu ed io da brava alunna diligente e secchiona ho fatto così. Solo che non avendo a disposizione dei fogli di silpat ho utilizzato la carta da forno, fissando il foglio superiore con dei cucchiai. La teglia ad un certo punto della cottura si è piegata e quando l'ho tirata fuori mi sono scottata con un cucchiaio rovente...la flessione della teglia ha fatto sì che al posto della lastra perfetta che era venuta allo Chef a me venissero fuori alcune decorazioni alquanto spesse e singolari fra cui il pesce di cui sopra...non tutto il male....arte astratta in cucina.
L'isomalto ha svariati impieghi. All'esame di fine corso ad esempio l'abbiamo utilizzato per decorare dei gateau di cioccolato al caffè colante.



Belli vero? Per realizzare la decorazione della seconda foto basta metterne un po' in un padellino, lasciarlo sciogliere sul fuoco, prendere un mestolo, spruzzare la parte convessa con del burro spray e con l'aiuto di un cucchiaio di legno tirare su un piccolo quantitativo di isomalto da far colare sul mestolo dall'alto (da molto in alto) avanti e indietro e da sinistra verso destra, in modo da ottenere tanti fili trasparenti. Aspettate che si freddi per staccare il vostro 'nido' dal mestolo. Spero di essermi spiegata bene. Provateci, è divertente. Oppure, come nella prima foto, potete anche stendere  un foglio di carta da forno o utilizzare un silpat  come base e con un cucchiaio o una paletta 'scriverci' sopra con l'isomalto fuso creando decorazioni varie.  Mantenetelo sempre caldo per lavorarlo. I suoi impieghi in pasticceria sono molteplici, si può anche colorare. Insomma, il mio pesce è un modestissimo tentativo di utilizzo.
Una sera sono uscita a cena con alcuni amici del corso e ho pensato bene di portare ad ognuno di loro un po' di isomalto in alcune bustine trasparenti....della serie 'facciamoci di isomalto'!!! Mi hanno presa in giro per tutta la serata....

giovedì 15 settembre 2011

Riso pilaf fantasia....l'estate sta finendo


Quest'estate ad agosto abbiamo finalmente inaugurato la terrazza. Due anni che viviamo nel nuovo quartiere, altri due anni (quelli precedenti) trascorsi a cercare una casa con terrazza e finora non avevamo organizzato nulla per inaugurarla, se non qualche cenetta in famiglia con mia figlia che zompettava allegramente attorno al tavolo e noi in preda al panico, nonostante la recinzione, ogni volta che si avvicinava al davanzale...ora è cresciuta e zompetta ancora, più di prima, però le piante  sono aumentate e fanno da barriera ai suoi impeti fanciulleschi.


Bella la mia uva, vero? Va beh, diamole tempo. Cenette in famiglia, come vi dicevo, trascorse fra l'altro ad invidiare una coppia di vicini che ha un barbecue a legna pazzesco e prepara ogni sera la brace. Eh ma prima o poi ci rifaremo...non per niente quest'estate ho frequentato un corso al Gambero Rosso che si chiamava "Barbecue in terrazza" sempre con il mitico Davide Mazza Chef.
C'è da dire che il primo anno non fa testo perché abbiamo traslocato proprio in agosto ed io, fra l'altro, ho pensato bene di farmi venire una bella infezione alla cornea che mi ha costretta a restare bendata per una quindicina di giorni...girare bendati fra scatoloni, colli e polvere....cosa c'è di meglio nella vita? E poi a questo si sono aggiunte alterne vicende che hanno reso l'estate decisamente indimenticabile. E l'estate dell'anno scorso vorrei cancellarla dalla mia vita. Come dicono gli inglesi: "Shit happens".
Ma andiamo avanti. Quest'anno ho fatto un piccolo buffet in terrazza ed ho preparato fra le altre cose un'insalata di riso fresca e saporita. Per le insalate di riso utilizzo il riso pilaf come base per la  ricetta. Vi garantisco che le insalate di riso ci guadagnano. Ultimamente ho scoperto il riso Acquerello, che è una varietà di riso carnaroli extra. Mi piace tantissimo e da quando l'ho scoperto ho sostituito quasi del tutto il Vialone nano che utilizzavo anche per i risotti....lo so, è un riso semifino e a scuola mi hanno insegnato che per i risotti ci vuole quello superfino....ma il Vialone nano fa eccezione e vi assicuro che i risotti vengono una meraviglia anche con questo tipo di riso....provare per credere...e poi il Vialone nano, essendo un semifino, può essere utilizzato per tantissime altre preparazioni...della serie, una qualità di riso, mille ricette.
Morale della favola, il micro buffet in terrazza è venuto benissimo, amici entusiasti, complimenti a go go e spirale negativa spezzata. Unica nota stonata il tiramisu. Ho preparato il savoiardo in casa. Maurizio Santin alla sua lezione ci ha insegnato a mantenere morbide le basi per i dolci avvolgendole nella pellicola. In questo modo vanno bagnate di meno e restano soffici. Ecco, ho trascurato questo piccolo particolare ed il caffè era decisamente eccessivo. Bruttissimo vederlo vagare sotto gli strati di crema e savoiardo. Non tutte le ciambelle...







Ed ecco la ricetta dell'insalata di riso fantasia che vedete inquadrata proprio qui sopra. Per le insalate di riso e le paste fredde seguo il mio gusto personale e le dosi non sono precise. A mano a mano che le 'compongo' unisco e sperimento ingredienti nuovi fino ad arrivare alla versione definitiva.