About

Me


Mi chiamo Sabina, ho .... beh l'età lasciamola stare ... ho l'età giusta per buttarmi sempre in nuove esperienze e credo che questo lato del mio carattere non cambierà mai. Vivo a Roma, città che odio e amo, con il mio compagno e la mia bimba di 4 anni e mezzo. Sono laureata in Economia e commercio e ancora mi chiedo a cosa sia servita questa laurea presa con 110 e lode e tanto di Menzione accademica (sono sempre stata una gran secchiona!!!). Nella mia vita sono passata non proprio agevolmente da un'esperienza lavorativa all'altra. Ho fatto la commercialista (sono abilitata all'esercizio della professione), la valutatrice di progetti formativi, la traduttrice freelance per l'Unione europea, l'insegnante di italiano per stranieri (con tanto di diploma preso alla DILIT e lasciato tristemente in un cassetto), l'aspirante libraia e ancora non so bene cosa farò da grande. Infatti, non paga dei miei variegati trascorsi, ho deciso di intraprendere un'attività di perito-traduttore-trascrittore presso il Tribunale penale, attività che se tutto andrà bene alternerò a quella di....udite, udite...Personal Chef!!! Ebbene sì, sono anche Personal Chef. Sono fresca di attestato che ho conseguito presso il Gambero Rosso.
Adoro il flamenco, l'ho interrotto con la nascita di mia figlia ma a luglio ho seguito uno stage con un bailaor fantastico e il sacro fuoco si è rimpossessato di me. Non c'è niente da fare, è come una droga. E poi adoro leggere (con alcune care amiche abbiamo messo su un circolo di lettura il cui nome è tutto un programma...'Sex and the Reading'...), adoro scrivere e, soprattutto, cucinare...

Blog
La cucina ha sempre fatto parte di me, da quando ero piccola. Nella mia famiglia in fatto di cucina non si scherza. Girano nel parentado ricette sacre che nessuno oserebbe diffondere o modificare...ma io in questo blog di tanto tanto lo farò sfidando l'ira funesta dei miei famigliari. A pensarci bene non è la prima volta che rivelo una ricetta famigliare...guardate un po' qui sotto...


In questo libro c'è la ricetta della torta di mele di mia zia Rosa...
Mia nonna Maddalena, per tutti Lena, conosceva ogni tipo di erba aromatica e di pianta selvatica. Mi sembra di vederla ancora china sui campi, in cui un giorno ha perso la fede nuziale, che raccoglie ramoracce e cardi selvatici. Negli anni '20 è stata cuoca dell'Ambasciatore italiano in Egitto. Mia nonna materna, nonna Oralda, rinominata Gina, preparava un maialino da latte al forno che avrebbe fatto resuscitare i morti. Mia madre credo sia stata la prima a Roma ad iscriversi in tempi non sospetti ad un corso di cucina...vi parlo di più di 20 anni fa. All'epoca non era affatto di moda. E non ha deciso di iscriversi al corso perché non sapeva cucinare, ma per imparare nuove tecniche che le consentissero di sottrarsi con successo all'egemonia materna in cucina. Casa dei miei in alcuni periodi dell'anno sembrava e sembra tuttora un essiccatoio. Stesi su enormi vassoi fanno capolino teste di genepy (mi corre l'obbligo di dire che il genepy è una pianta protetta...ma noi sappiamo coglierlo in modo che ricresca ancora più copioso...ecco, una cosa che non potrò mai rivelarvi è dove si trova il genepy ... se lo facessi mio padre mi ucciderebbe), funghi, fiori di finocchio, mentuccia selvatica, peperoncini di tutto il mondo riportati dai viaggi avventurosi di mio padre, l'alpinista. Come non farsi coinvolgere in questo mondo fatato?
Ed eccomi qui...


.... bimbetta di 8-9 anni vestita in modo improponibile alle prese con due vesce enormi appena colte dall'alpinista di casa. L'espressione smarrita e il sudore della fronte non erano dovuti alle dimensioni dei funghi ma alla fortissima emozione appena provata. Ricordo quella sera come se fosse oggi. La mia 'cotta' di allora, due bellissimi gemellini (due, non uno!!!), mi aveva finalmente rivolto la parola ed io per poco non ci resto stecchita. Sono corsa a casa più veloce della luce. Ecco, ho dimenticato di scrivere di me che sono passionale. E sono sempre rifuggita da questa passionalità. A ben pensarci credo che da quella sera non abbia più smesso di correre! E la cucina è per me un modo di esprimere e lasciar uscire le forti emozioni che provo. La cucina è passione allo stato puro!
Ho frequentato decine e decine di corsi di cucina da quando avevo 20 anni, compreso uno di avvicinamento al vino. La prima volta ho sostituito mia madre ad una lezione e da quel momento non ho più potuto farne a meno. Credo che prima o poi riceverò la cittadinanza onoraria dalla Città del Gusto di Roma. Uno degli ultimi corsi che ho seguito  lì è stato "Davvero Cuochi" con lo Chef Davide Mazza. Un'esperienza bellissima. E sempre con questo mitico Chef ho frequentato il corso semi-professionale per Personal Chef. Ho anche partecipato ad una sfida culinaria presso un ristorante di Roma, Tannino, arrivando seconda.
Come dicevo, scusate se mi ripeto ma l'età è quella che è, a me piace scrivere e raccontare le mie esperienze. Ho appena seguito un corso di scrittura creativa alla RAI tenuto da Paola Gaglianone e Alessandro Salas dal bellissimo titolo "Il libro che non c'è" e ho in mente di scrivere una raccolta di racconti brevi. Ho pubblicato poesie e racconti brevi per la Giulio Perrone Editore (alcuni sul tema della passione...."Eh ma allora questa è fissata", direte giustamente voi!) e lavorando come traduttrice gioco tantissimo con la lingua scritta. Il blog nasce per scrivere e raccontare del mio amore per la cucina, dei miei ricordi, della mia alfabetizzazione culinaria, dei miei incontri e delle mie esperienze in questo settore. Temo fortemente la perdita dei sapori antichi, delle nostre tradizioni culinarie e vorrei che il blog diventasse un luogo di raccolta delle nostre preziose ricette tramandate di generazione in generazione. Ricette italiane e straniere. Per cui scrivetemi e raccontatemi del vostro cibo dell'anima. Se vorrete proverò le vostre ricette e le pubblicherò. Il blog ovviamente sarà anche uno strumento per parlare di me. In poche parole sarà una sorta di "personal food blog". E poi ho un progetto singolare. Vi ricordate il film Julie & Julia? E' la storia di Julie Powell una scrittrice mancata cui sta stretto il proprio lavoro che decide di cimentarsi nella preparazione di 524 ricette in 365 giorni contenute nel libro di Julia Child "Mastering the Art of French Cooking" e di parlarne in un blog. E il libro Afrodita di Isabelle Allende vi dice qualcosa? La Allende torna a scrivere con quel libro dopo una lunga assenza forzata dovuta alla morte di sua figlia Paula. E lo fa parlando di cibo e di cucina, con leggerezza, grazia e ironia. Il cibo come balsamo per le ferite dell'anima. Quel libro l'ho amato. La cucina ha salvato anche me dal dolore e voglio rendere omaggio a questa scrittrice che adoro. Proverò  di tanto in tanto le sue ricette della tradizione, senza darmi un termine rigoroso, pescando qua e là dal suo libro. Che importa se usa la gelatina rapida per preparare il consommé napoletano (?!?!)...ad Isabelle Allende si perdona questo ed altro, non vi pare?

Grazie
In genere si ringrazia alla fine di qualcosa. Io al contrario voglio ringraziare da subito, a prescindere, prima di iniziare. In ordine rigorosamente sparso...
Grazie a Sara, architetto food blogger che mi ha seguita, indirizzata e sostenuta pazientemente nella costruzione di questo blog e ha sopportato tutte le mie indecisioni e paranoie senza perdere mai la pazienza. Grazie a Silvia, food blogger e compagna di corso che me l'ha fatta conoscere e mi ha dato preziose indicazioni.
Grazie alle mie due adorate nonne, Maddalena e Gina/Oralda, di cui porto gli originalissimi nomi, ovunque siano, per avere infuso nella nostra famiglia l'amore e la cura per la cucina. La loro mano mi guida sempre.
Grazie ai miei genitori che hanno saputo alimentare ed accrescere in me questo prezioso retaggio famigliare, trasmettendomi l'amore per i sapori, la natura, la scoperta e la ricerca continua, in ogni ambito.
Grazie a David, mio fratello, che più di tutti apprezzava e amava la mia cucina. So che ci sei ancora e continuerò a cucinare per te, non dubitarne.
Grazie al mio compagno e alla mia adorata figlia che si sottopongono quotidianamente ai miei esperimenti culinari apprezzando e criticando laddove necessario, sostenendomi sempre e comunque, anche e soprattutto a scapito della dieta.
Grazie a Maria Rita, futura socia, che mi ha coinvolta in un'avventura folle, sorprendendomi e stimolandomi. 
Grazie a tutte le mie care amiche, sorelle d'elezione, compagne di viaggio.
Grazie a Roberta, lei sa perché. Grazie a chi, all'improvviso, mi ha fatto smettere di correre.

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