Erbazzone...tradizione I love you and... Spammers, please, STOP IT RIGHT NOW!!!

Mi piace la tradizione in cucina. Lo sapete. L'ho gridato ai quattro venti, ribadito. "Basterebbe pure!", direte voi. Eh lo so, ma ormai conoscete anche i miei tratti vagamente ossessivi e se una cosa mi piace...beh, provate a farmi cambiare idea! Per me parte tutto da lì, dalla tradizione. Nulla si inventa (o dovrei dire crea), nulla si distrugge. Semmai evolve, cambia, si sposa con i tempi, ma sempre nel pieno rispetto di ciò che è stato.

La ricetta di oggi l'ho vista su La Cucina Italiana di questo mese e me ne sono innamorata, anche perché è da tempo che volevo provarla. Per cui eccomi in veste di Special Ambassador ancora una volta. Noterete che le ricette che 'pizzico' ogni volta dalla rivista sono tutte ricette della tradizione, italiana ed estera. "Eccola che ricomincia!". Ok, ok, la smetto. Però quando assaggerete questa torta mi perdonerete, lo so!

Buon fine settimana a tutti...ah...vorrei dire due paroline ai simpatici spammer che hanno invaso il mio blog, prendendo letteralmente d'assalto la povera ricetta di orecchiette al finocchietto selvatico e non solo....LA SMETTETE?!?!?!? Anzi, per fargliela capire meglio: "I THINK IT'S TIME TO STOP IT RIGHT NOW!!!"... E non se ne può più!!!! Andate a pubblicizzare il vostro Cialis da qualche altra parte please...perché in quanto esponente del genere femminile è ovvio che a me non serve!!!! 

ERBAZZONE

Nota: l'erbazzone è la torta salata più famosa dell'Emilia Romagna, chiamata anche scarpazzone, perché si preparava, oltre che con le foglie, con il gambo ("scarpa") delle bietole. Delle numerose varianti, diverse per tipo di pasta e di ripieno, la più famosa è lo scarpazzone montanaro. Questa ricetta prevede l'aggiunta del riso, un tempo portato in montagna dalle donne che, da marzo a ottobre, scendevano nella "bassa" per ripulire le risaie dalle erbacce ed erano pagate con un chilo di riso al giorno.

1,5 kg bietole pulite

400 g farina

300 g cipollotti

200 g pancetta

100 g parmigiano-reggiano

70 g strutto più un po'

prezzemolo 

aglio

sale - pepe

Impastate la farina con circa 200 g di acqua tiepida, un pizzico di sale, 50 g di strutto, e lavorate fino a ottenere un panetto morbido. Lasciatelo riposare e, intanto, mondate le bietole e lessatele in una pentola con poca acqua salata, con il coperchio, per circa 15'. Scolatele, lasciatele intiepidire, strizzatele e tagliuzzatele a pezzetti.

Tritate i cipollotti ben puliti, compresa la parte verde. Tritate anche un ciuffo di prezzemolo con 2 spicchi d'aglio e la pancetta. Rosolate in padella la pancetta, i cipollotti e il prezzemolo con l'aglio.

Spegnete dopo 5-6', quando il soffritto comincia a imbiondirsi, e unite le bietole, il parmigiano-reggiano grattugiato, sale e pepe; impastate tutto (in Emilia si fa con le mani) ottenendo un ripieno omogeneo.

Stendete 2/3 della pasta e con essa foderate una teglia (30-32 cm) unta con lo strutto, lasciandola debordare di circa 2 cm. Riempite la torta con il ripieno, stendete la pasta rimasta in una sfoglia più sottile, raggrinzitela leggermente 'arricciandola' sul matterello, poi coprite la torta, rifilando gli eccessi.

Rimboccate verso l'interno la pasta debordante dalla tortiera, bucherellatela in superficie, ungetela strofinandola con un pezzetto di strutto o di pancetta e infornate a 200 °C per circa 30'.