domenica 15 aprile 2012

Polpette de Le Fate ignoranti...Ferzan fammi assistere ad un giorno di riprese please!


Amo visceralmente i film di questo regista. Cosa posso farci se sembra che ogni film di Ferzan Ozpetek segua in parallelo il mio percorso evolutivo, il mio sentire? E ve lo dico, l'ho fatto. "Ricominciamo con gli indovinelli. Cosa avresti fatto?". Gli ho scritto. "A chi???". A Ferzan. "Per dirgli cosa, scriteriata che non sei altro??? E lo chiami pure per nome, come se lo conoscessi davvero. Che vergogna!". Per chiedergli se mi faceva assistere ad una giornata di riprese. "Ma tu devi farti curare". E mica gli ho scritto una volta sola. "No va beh, sei irrecuperabile!". E quando lavoravo in una libreria volevo convincerlo a fare una presentazione da noi. E appena ha aperto un profilo su FB gli ho fatto subito richiesta di amicizia. "Pure???". Sì. E gli ho scritto anche lì, in posta privata. Sempre la stessa solita richiesta: assistere ad un giorno di riprese in religioso silenzio, spiaccicata lungo una parete, quasi invisibile. Possibilmente una ripresa in cucina, in una di quelle scene in cui la tavola è in primo piano. "Nient'altro gli hai chiesto?". Scusate, già che c'ero..."E vediamo. Cosa ti avrebbe risposto? Ammesso che l'abbia fatto..." Nulla. Ho giocato male le mie carte, lo so. E questo post è uno 'stirring the pot' come dicono gli inglesi, un rimestare nel torbido, un affondare il coltello nella piaga, peggiorando le cose.
Ma vi pare che un regista affermato possa dare credito ad una folle che gli chiede di assistere ad una giornata di riprese 'culinarie'??? Io per prima avrei fatto cadere la cosa nel dimenticatoio. Io per prima mi sarei chiesta: "Ma chi è 'stà pazza???". Io per prima avrei immaginato una scena truculenta in cui l'apparentemente innocua fan ad un tratto imbraccia un kalashnikov che fino ad allora ha tenuto nascosto sotto il cappotto dentro al quale si è stretta timidamente e stermina l'intera troupe, regista compreso, per poi sedersi a tavola, una di quelle meravigliose tavole imbandite dei suoi film, e iniziare a mangiare come se niente fosse. Però oggi vi chiedo di aiutarmi. Glielo dite voi a Ferzan che non sono pericolosa? Che sono praticamente innocua? E che me la cavo benino in cucina? E che invidio, bonariamente, affettuosamente, ma sempre di invidia si tratta, la persona che cucina nei suoi film??? E invidio pure la pasticceria Andreotti e i suoi dolci da sogno davanti cui passavo ogni volta che andavo a lezione al Gambero Rosso? Glielo dite voi per favore?
Io invece a Ferzan voglio dire grazie per i suoi film. Voglio dirgli che i suoi film sono una sorta di cartina al tornasole per i miei stati d'animo, che non c'è stata una volta in cui sia uscita dal cinema dopo aver visto un suo film senza quella sensazione ormai familiare di appartenenza, di affinità elettiva. "Scusa ma tu che c'entri con tutti i suoi film? Quante vite credi di aver vissuto?". Ma la forza, la potenza dei suoi film, è proprio in questo, a mio avviso. I suoi film parlano a chi ha orecchie per sentire. Io non ho assolutamente la pretesa di voler scrivere una recensione. Posso dire però che nei suoi film si parla di percorsi evolutivi, del coraggio dei sentimenti, della nostra vulnerabilità rispetto ad uno stato emotivo, ad un sentire. I suoi film non offrono scorciatoie, soluzioni facili, pappe pronte (tanto per restare in tema culinario...e noi food blogger odiamo le pappe pronte, giusto???). Nei suoi film i personaggi si scontrano con la vita e con sé stessi, con i propri limiti, con le proprie vulnerabilità e non tornano indietro, non spazzano la polvere sotto il tappeto, non fanno finta di niente. I suoi film sono la risposta al disimpegno emotivo dilagante. Forse rischio di fare discorsi banali, scontati. Ma non è facile affrontare il tema del sentire in un film. Come fai a costruirci una sceneggiatura convincente attorno? Nel corso di scrittura che ho appena finito ci è stato spiegato che il sentire di un personaggio lo devi far capire al lettore. Non glielo devi spiegare. Devi far eseguire a quel personaggio una serie di azioni che imprimano nel lettore un preciso stato d'animo. La narrazione è questo. Ecco, i film di Ozpetek sono il trionfo della narrazione. Le storie che racconta sono storie in cui secondo me lui si è calato per mesi, per le quali non c'ha dormito la notte, sulle quali si è spaccato letteralmente la testa nell'intento di riuscire a comunicare un messaggio vero, forte, credibile. Per questo poi è così facile rispecchiarsi nei suoi personaggi, anche se apparentemente questi personaggi non hanno nulla in comune con te. Cerco di spiegarmi ancora meglio. Ne Le fate ignoranti, tanto per restare nel tema della ricetta di oggi, la protagonista compie un salto evolutivo enorme. Si affaccia ad una realtà sconvolgente, prende atto di una verità dolorosissima che rende più difficile e gravosa l'elaborazione del lutto per la perdita del marito. E come fai a descrivere un percorso così importante, lungo, articolato nello spazio di un film? Lo fai se sei bravo, lo fai se quel percorso evolutivo ti è appartenuto, se lo hai compiuto tu per primo, perché lo spettatore attento, così come il lettore, non lo inganni mica. Lo spettatore lo capisce se stai facendo finta. Lo spettatore lo capisce se parli di qualcosa che non conosci. Alla fine ogni parte del mosaico torna al suo posto, il quadro si compone. Alla fine il senso si chiarisce, il messaggio ti arriva dritto in pieno petto. E tu esci disorientato, ammirato, cresciuto. Lui punta l'occhio esattamente dove fa male, dove la maggior parte di noi si ferma perché nella vita bisogna pur andare avanti e allora ci si barcamena come si può, le istanze più intime restano inascoltate, il nostro io resta sommerso sotto nugoli di polvere a vantaggio di ciò che è giusto, di ciò che va fatto, di ciò che ci si aspetta da noi, di ciò che in quel momento ci permette di sentire meno dolore, di non deludere. Ferzan costringe i suoi personaggi a guardarsi allo specchio e a fare i conti con sé stessi, li fa passare attraverso le maglie del dolore, fa affrontare loro realtà scomode, li mette a confronto con verità nascoste.
Lunedì scorso ho visto il suo ultimo film, Magnifica Presenza. Se non l'avete ancora fatto andate a vederlo. Un altro film che per me rappresenta un balsamo per l'anima. Ancora una volta il regista parla a chi ha orecchie per sentire e occhi per vedere, proprio come il protagonista nel film, un insuperabile Elio Germano. Ancora una volta si affronta il tema dell'andare oltre a me così caro. Oltre le apparenze. Andare oltre per conoscere e conoscersi. Avere il coraggio di andare oltre, di compiere un salto, guadare il fiume, incamminarsi lungo un cammino che può, e sottolineo può, sembrare assurdo, azzardato, pericoloso. Perché non è mica detto che tutto quello che risulta apparentemente tranquillo, chiaro, stabilito, comunemente accettato, apparentemente giusto, a portata di mano, poi faccia realmente al caso nostro. O rappresenti la giusta strada da seguire. Di nuovo il tema della famiglia allargata, della scoperta dei propri sentimenti che va di pari passo con la conoscenza di sé stessi, di nuovo tavole imbandite attorno alle quali ci si riunisce o si resta soli, di nuovo il tema della vicinanza ricercata, perseguita, voluta. Nel film respiri ironia, dolcezza, sensibilità, raffinata intelligenza. Ho riso fino alle lacrime e mi sono commossa. Situazioni che si compongono via via fino a creare un mirabile affresco d'insieme. E scusate se è poco.
Allora carissimo Ferzan, se hai avuto la pazienza di seguirmi fin qui...ho peggiorato le cose o mi sono meritata un giorno di riprese???

POLPETTE DE LE FATE IGNORANTI

Nota introduttiva: la ricetta l'ho presa da un libro di Laura Delli Colli dal titolo "Il gusto in 100 ricette del cinema italiano" e l'ho integrata con le tante varianti di queste polpette che girano su Internet. Le ho sfumate con il vino una volta rosolate, invece di unirlo alla fine con il succo di arancia (il vino fra l'altro non è indicato in tutte le varianti che ho trovato). L'autrice di questo libro di ricette 'cinematografiche' ha anche scritto la biografia del regista "Ad occhi aperti". E' da lei che ho letto che sul set di Ozpetek si mangia davvero, è da lei che ho letto che nella troupe c'è una ragazza che confeziona i piatti da guardare nelle scene in cui  il tavolo è in primo piano, le famose scene cui vorrei assistere, la famosa ragazza che invidio bonariamente. L'autore delle polpette è lo sceneggiatore Gianni Romoli che con Ozpetek ha scritto tanti film fra cui ovviamente Le fate ignoranti. Io ho dimezzato le dosi contenute nel libro (indicate di seguito), perché il quantitativo è da troupe cinematografica! O da famiglia allargata....

800 g di macinato (400 di pollo e 400 di vitello)
3 uova
mollica di pane (circa 600 g)
2 bicchieri di latte
2 formaggini
parmigiano q.b.
3 arance non trattate
1 mela
1 cipolla
vino bianco q.b.

sale q.b.
olio al peperoncino q.b.

Impastare il macinato con la mollica di pane bagnata nel latte e strizzata, aggiungere molto parmigiano, un paio di formaggini, la polpa grattugiata di una mela, il succo di due arance e il sale. Cuocere le polpette in un fondo di olio al peperoncino e cipolla tagliata finemente. Sfumare con il vino. Quando saranno cotte spremere nel fondo di cottura il succo di un'altra arancia.



52 commenti:

  1. grazie sabina per questo splendido post, l'ho letto con molto piacere e perchè no...ognuno ha i propri sogni nel cassetto.
    Anche a me piacciono molto i suoi film proprio perchè i suoi personaggi come tutti noi devono affrontare a muso duro i fatti della vita che spesso ci mettono a dura prova e quasi mai sono a lieto fine.
    Il suo ultimo film non l'ho visto. Pensa che a Merano non abbiamo un cinema in lingua italiana e per vedere un film dobbiamo andare a bolzano.
    Tornando alle fate ignoranti ricordo benissimo le polpette e quella splendida tavolata sulla terrazza.
    buona serata
    un bacione
    sabina

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    1. Ciao Sabina, grazie a te per i tuoi commenti e per le cose che scrivi. Ti ricordi quella tavolata in cui Stefano Accorsi è pessimo nei confronti di Margherita Buy? Uno dei momenti cruciali del film. Ti auguro di poter vedere presto Magnifica Presenza. Un bacione a te

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  2. Adoro, adoro, adoro Ozpetek, tutti i suoi film e condivido tutto ciò che hai scitto. L'ultimo non l'ho ancora visto, ma non mancherò certo. e ricordo la scena del film che hai citato...e tutto il film...bellissimo...

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    1. Ciao Mila, benvenuta. Vai a vederlo appena puoi e se ti va dimmi cosa ne pensi. Riderai molto, ti avviso :)) A presto

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  3. Oh mammina se mi sono sentita io ignorante leggendo questo post! Io e il cinema siamo sempre stati diametralmente opposti, però almeno posso dire di aver imparato qualcosa :) E di aver scoperto una siziosissima ricetta di polpette davanti a cui...confesso...capitolo anche me. Mi piace un sacco la frutta nel salato ^_^ Un bacione, buona serata

    P.S. il blitz di mele è perfetto per i celiaci. La ricetta è stata riproposta proprio per un'iniziativa gluten-free, vai sul sicuro. Ed è anche parecchio buona ;)
    P.P.S. va meglio, ho passato un bel week end con i miei, ne avevo bisogno. Grazie mille ^_^

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    1. Grazie Fede, grazie mille. La rifarò ad un'amica che penso gradirà. E' che ho sempre paura che qualcuno si possa sentire male. Utilizzerò una teglia mai usata prima.
      Non sentirti ignorante,ad ognuno le sue passioni. Felice di sapere che stai meglio. Non ti mollo sai :))
      Baci

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  4. Cara Sabina, innanzitutto grazie perchè mi piacciono i foodblog 'contaminati' dove non si parla solo di ricette e di ingredienti ma si può leggere parallelismi con altri argomenti, sono perfettamente in linea con te, per gli spunti che ci regali. Ozpetek mi piace molto e penso che riesca sempre a farti toccare la parte più intima e più interiore coinvolgendoti nelle dinamiche delle vite che racconta. Nelle Fate Ignoranti affronta uno dei miei timori: scoprire che la persona che vive con te non è quella che pensi; è stato un pò come guardarsi allo specchio. In Cuore Sacro invece mi ha fatto piangere: la scena in cui la Bobulova si spogliva per la strada mi ha davvero toccato.
    Hai fatto bene a scrivergli e a riscrivergli, meglio fare mille tentativi che non farne neppure uno. Ti dò un suggerimento: conosci la teoria dei sei gradi di separazione (http://it.wikipedia.org/wiki/Sei_gradi_di_separazione)? Provo spesso a fare una simulazione e come dice questa teoria riuscirei a raggiungere chiunque. Quindi devi solo trovare i tuoi 6 gradi che ti separano da Ferzan... ;-)

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    1. Cara Roberta, il blog è nato proprio dalla mia esigenza di coniugare la passione per la cucina con riflessioni di genere vario. Da qui il sottotitolo. Mi sono informata sul link che mi hai segnalato...in effetti io ero arrivata all'ultimo grado quando, poco tempo dopo l'uscita della Finestra di fronte, ho conosciuto ad un corso la figlia di Massimo Girotti, splendida persona. Il papà era scomparso da poco e ovviamente le ho fatto il terzo grado e abbiamo parlato molto del film. Ma si vede che non era tempo. Dovevo vedere ancora altri film per capire quanto mi convincesse questo regista. Ti abbraccio

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  5. dopo giorni di assenza trovare un bel post come questo è confortante!!!
    sai che anche io volevo fare le polpette??? veg e senza la ricetta di quel libro, quindi sarebbero state altre polpette, però mi piacerebbe farle!
    hai fatto bene a scrivergli, a cercarlo: ma scusa, al massimo che ti succede? non ti risponde, quindi niente di male!!! al massimo una denuncia per stalking... no dai scherzo!
    Le fate ignoranti è bellissimo, mi piace da impazzire: i temi, gli attori, l'ambientazione, la fotografia, tutto! bellissimo!

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    1. Grazie bella Donatella, e vai di polpetta veg!!! Bellissimissimo...quel film mi è entrato nella pelle. Una denuncia per stalking la eviterei accuratamente ma se non la pianto mi arriva :)) Baci bella ragazza

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  6. Cara Sabina, ma lo sai che sono appena rientrata a casa dopo aver visto il film di Ozpetek? E anch'io ho pensato quanto i suoi film mi piacciano sempre, di come senta una certa affinità con il suo cogliere le cose della vita, del quotidiano e naturalmente mi è sempre piaciuta la sua idea di cibo, di cucina: poetica, evocativa, conviviale, estetica.
    Bella la tua idea di presenziare un suo set...continua! non si sa mai che arrivi la volta buona!!
    un caro abbraccio!
    e.

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    1. Ma che bello, trovo solo amanti di Ozpetek su questo blog!!! Io continuo, ma come scrivevo qui sopra a Donatella...non è che mi becco una denuncia per stalking??? Si scherza, si scherza....
      Caro abbraccio a te.

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  7. Non capisco come un simile accorato appello possa restare inascoltato...Anch'io, come Federica, mi sono sentita terribilmente ignorante leggendo il tuo post. Dei film di Ozpetek ho visto solo "Le fate ignoranti". Ricordo che mi e' piaciuto molto, ma di piu' non saprei dire...Mi sono goduta ogni frase di questo post. Bravissima, amica mia! Hai ragione: non sei brava a scrivere recensioni. Infatti non ne ho mai lette di recensioni cosi' piene di sentimento, di passione e di gratitudine. Quindi, continua a non scrivere recensioni, per piacere. Per tutti noi e' molto meglio cosi'!
    Queste polpettine profumate sono un'altra cosa per la quale ti meriti un grazie. Di solito trovo le polpette noiosette, ma queste mi sono simpatiche e sono sicura che starei bene in loro compagnia...Ci sentiamo presto. Intanto dormi bene e fai bei sogni...Ti abbraccio

    Roby

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    1. Ecco la mia sorellina separata alla nascita....e quindi come sempre sei troppo troppo troppo buona e di parte...però in effetti la recensione non mi è venuta malaccio, dai, va beh, diciamocelo!!!! Tu ti sei sentita ignorante....ma se quando hai parlato di Donne che corrono con i lupi ti ho guardata come una sorta di marziana, quel testo è difficilissimo, io non l'ho capito tanto e tu ne disserti come se si trattasse delle parole crociate...e consigli pure i vari capitoli. Altra classe.
      A presto...ma proprio presto eh!!!!
      Bacio grande

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    2. ...e' perche' Donne che corrono coi lupi si legge con l'anima, mica con la testa, e di quella, perfortuna o purtroppo, ne ho tanta...e comunque ho dovuto rileggerlo piu' e piu' volte prima di cominciare a capirlo...

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  8. Senti, oggi chiedo l'amicizia a Ferzan poi gli linko il tuo post perché se non capisce che qui si tratta di amore, e' veramente cieco, lui che si sofferma a guardare fino in fondo....e poi pero' voglio venire anche io perché la mia fissa io te l'ho raccontata ma se qui si scopre che siamo in due, poi viene il sospetto della malattia contagiosa.
    Hai detto quello che avrei detto io....in una confessione a cuore aperto ho detto che vorrei morire come la meravigliosa Ilaria Occhini in Mine Vaganti: ho detto tutto! Ti abbraccio forte forte, Pat

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    1. Eccola, me fai morì!!! Io non lo so cosa combineremo tu ed io a Torino. Ilaria Occhini in Mine vaganti....che personaggio!!!! Bellissimo. Bellissimo come tiene le fila di tutto, presenza saggia e silenziosa. La mina vagante....
      Ti abbraccio forte forte Patty Pat

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  9. amo Ozpetek, adoro Elio Germano, mi inchino davanti alla pasticceria Andreotti ogni volta che ci passo. E fossi in lui, ti inviterei subito ad assistere ad una scena di un suo film, una così attenta e critica spettatrice, mossa da sola vera passione è una perla rara. magari stavolta ti ascolta! Cerot in una scena girata intorno al tavolo dove si mangia e si preparano i dolci ad esempio nella finestra di fronte ci verrei anch'io più spiaccicata di te alla parete, se ne sentono i profumi attraverso lo schermo, immedesimazione completa! piacere di averti scoperta e letta! buona settimana. mony

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    1. Ciao Mony, benvenuta e bentrovata!!! Piacere mio. E allora spiaccichiamoci insieme sulla parete!!!! IO non riesco a convincerlo...ci provi tu? Ti passo la palla...:))
      Baci

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  10. PS: cioa Sabina, quando hai 5 minuti fai un salto sul mio blog? C'è un'iniziativa che potrebbe interessarti... Grazie

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  11. Sabi, ti rispondo qui in merito alla domanda che mi ha posto sul mio blog (Cerchiamo Talenti): va benissimo! Per favore, quando hai tutte le info richieste (breve storia e motivazione, agevolazione economica per un periodo limitato di tempo su quello che loro vorranno), mandami tutto via email. Grazie mia cara

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    1. Ok, li contatto e poi ti dico. Ancora complimenti per l'iniziativa. Grazie a te cara

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  12. dopo questa dichiarazione deve risponderti per forza! che belle quelle polpettine! :-P

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    1. Tu dici carissima? Finora tutto tace....va beh ma è un gioco, una celia, uno scherzo. Ormai mi conoscete :))) Ti abbraccio

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  13. io me lo ricordo il film mi sono sempre chiesto come erano le polpette? non mi sembrano male, si i suoi film devo dire che sanno molto farmi riflettere, complimenti per la ricerca della ricetta

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    1. Un uomo, finalmente un uomo che parla di Ozpetek!!!! E sono felice che ti piacciano i suoi film. Benvenuto in questo gineceo Gunther.

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  14. in generale non sono fan dei film in cui c'è Margherita Buy che piange (ovvero il 60% dei film italiani... ahaha!). Ozpetek non è nemmeno il mio preferito, ma la finisco qui altrimenti mi blocchi su facebook! :D Deliri da cinefila, non farci caso... sai che noi possiamo vedere solo roba dell'est pensantissima, detestiamo il cinema francese, siamo in conflitto con quello italiano, quello americano è cheap... e va beh, ci hanno fatto così :))

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    1. Ahia che fitta al corason Monica mia...ma non litigheremo per questo tu ed io. Non ti bloccherò mai su FB, la regina dei dolci...la mia fotografa preferita, come potrei? Posso dirti una cosa....in linea con quello che ho scritto sul cinema dei sentimenti.....io adoro i film francesi, li amo!!! Va beh dai, influenziamoci vicendevolmente. Su una cosa siamo d'accordo....quello americano è cheap pure per me ma a volte credo di sbagliarmi. I film dell'est li ho visti anch'io prima che nascesse Gilda andavo al cinema 3 volte la settimana e mi sorbivo insieme ad un'amica folle polpettoni cinesi e giapponesi. E tutta la cinematografia del Dogma 95...con tanto di nausea dovuta alla macchina da presa portata a mano...per metà film stavo a testa bassa, come l'alzavo mi veniva da vomitare....una pazza praticamente!!! Ti abbraccio

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    2. Beh allora direi che c'è ancora speranza anche per me e Ozpetek :))

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    3. Se ti dico che in settimana vado a vedere Ciliegine di Laura Morante non mi guardi più vero???? ahahahah

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  15. il suo ultimo film mi manca, devo provvedere!
    e ti dirò abbiamo degli amici in comune a Roma
    mai disperare io continuerei a scrivergli :)
    ottime le tue polpette :P

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  16. Ciao Gio, benvenuto! Credi di cavartela così???? Chi conosce chi??? Raccontaci....scherzo, ovviamente. IO gli riscriverei pure ma come si diceva con le mie amichette qui sopra....eviterei accuratamente una denuncia per stalking. Niente da fare, Ferzan non ne vuole sapere di me!!! Ahahah...
    Ho fatto un giro sul tuo blog, che bello!!! Ti seguirò volentieri. Ciao

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  17. Adoro anch'io Ozpetek e quel film me lo ricordo anche per le mitiche polpette!!! Bellissima sia la foto che la ricetta e...speriamo ti risponda presto!!! Un bacio Sabina!

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    1. Ciao Kiara bella, benvenuta!!! Felice che ti piaccia Ozpetek...quella scena è bellissima. Un bacio a te!

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  18. Sabina ma ma.... che film ha fatto? Speriamo che non venga a leggere i post perchè a me pare di non conoscerlo... spetta... vado a vedere... No sono andata a vedere e non ho visto nulla... Domani vado in biblio e prendo qualcosa!!!!! E secondo me hai fatto bene a scrivere, non hai fatto nulla di male e chissà magari prima o poi ti risponde.... E queste polpettine? Perfette mangiate con le mani davanti ad un bel film, magari Di Ferzan :-) Baci

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    1. Ely cara, ti prescrivo come farebbe un medico la visione diun film di Ozpetek :))) Mi ringrazierai, vedrai. Potrebbe essere nominato il santo patrono di noi foodblegger. Inizia con le Fate ignoranti o La finestra di fronte....poi mi dirai ;)) Ti abbraccio forte

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