lunedì 19 marzo 2012

Gamberi croccanti al curry con dip allo yogurt home-made, melograno e erba cipollina...dedicato a voi, uomini!


"Donne...tu du du...in cerca di guai, donne a un telefono che non suona mai"...recita una famosa canzone di Zucchero (ma che bellino che era Zucchero!!!). E in uno splendido brano, Quello che le donne non dicono, Fiorella Mannoia, artista che personalmente adoro, canta: "Siamo così, dolcemente complicate..." Ma una canzone sugli uomini esiste? Intendo dire una canzone vera, bella, una che parli di come sono veramente loro, l'altra metà dell'universo...o dovrei dire l'altro terzo, visto che noi donne siamo in schiacciante maggioranza, perlomeno in Italia. E già questo dato da solo dovrebbe contribuire a farli sentire un po' a disagio, in minoranza, perché è vero che ancora gli uomini occupano, soprattutto da noi, posizioni di potere, ma sempre in minoranza sono e questo non può non spaventarli un po'. Pensiamo a quando ci dicono che cinesi e indiani si stanno impossessando del mercato tecnologico, che sono in tanti, tantissimi, milioni...con tutto il rispetto per queste popolazioni di grandi lavoratori...un po' ce la facciamo sotto all'idea di un'invasione da parte loro, diciamoci la verità!!! E se noi donne viviamo in genere più a lungo degli uomini un motivo non solo biologico a mio avviso dovrà pur esserci. L'avrete capito, oggi non parlerò di festa del papà. Primo, perché al mio caro babbo ho già dedicato non uno, ma ben due post con tanto di foto e se ne scrivo un altro mi toglie il saluto. Secondo, perché come sapete non amo le feste comandate. Terzo, perché mi piace andare contro corrente e affrontare gli argomenti di traverso, quindi il mio parlare di uomini oggi è in fondo un modo del tutto personale per far loro i miei auguri. A tutti, non solo ai padri. Quindi niente bignè di San Giuseppe oggi...ma gamberi, gamberi croccanti con un dip freschissimo...la ricetta dello yogurt è della mia dolce amica Roberta, de La valigia sul letto. Ricetta che mi ha subito fatto venire in mente un paio di idee. Una è questa, l'altra la pubblicherò a breve. Grazie Roberta per la dritta a mia misura, perché, come ben sapete, ho un rapporto controverso con pasta madre, fermenti lattici vivi, con tutto quello che potrebbe passare a miglior vita se trascurato...nun ce la posso fà!....e scusate, già che ci sono...domani si laurea Marlene, la figlia di Roberta....in bocca al lupo bella...stracciali!!!
Ma ora parliamo di voi, cari uomini. Mica ho finito, dove credevate di andare? Datemi la mano e restate un po' con me...non mordo, ve lo giuro.
Ho letto un libro illuminate che mi ha letteralmente aperto il mondo sull'universo maschile. Si intitola "Quello che gli uomini non sanno dire" di Bjorn Sufke, uno psicoterapeuta tedesco che ha lavorato soprattutto con pazienti di sesso maschile. "Ma che razza di libri leggi???'"...beh io leggo un po' di tutto e i testi di questo genere sono fra i miei preferiti...in quanto esemplare di donna cervellotica...Un libro che dovrebbe rappacificarci con loro, facendoci accettare le rispettive diversità biologiche e culturali. Un libro che serve anche a loro, anzi a voi, cari uomini. Scusate, vedete che anch'io commetto un grave errore? Do per scontato che mi leggano solo donne, e invece no! Ci siete anche voi. Amici virtuali e non, vi consiglio la lettura di questo libro. Leggerlo sarà un venirsi incontro a metà strada, uno scendere a trattative, un patteggiare con il nostro complicato universo femminile.
Ma cosa ci dice questo libro? Beh non ho la velleità di scrivere la critica ad un testo per addetti ai lavori (ma il libro è di facile consultazione quindi, nessuna scusa, se vi interessa l'argomento leggetelo). Quello che mi interessa è darne semplicemente la mia interpretazione personale, spremerne il succo. In parole povere...gli uomini (non tutti, ma una buona rappresentanza, non amo le generalizzazioni) razionalizzano, hanno una limitata capacità empatica, sono abituati ad evitare il contatto con le proprie emozioni 'esternalizzando', ossia estraniandosi dalla propria interiorità, agendo, in certi casi buttandola sullo scherzo, sull'ironia (e quanto ci incavoliamo noi quando reagiscono così???), insomma facendo qualcosa che li distolga immediatamente dalle emozioni giudicate da loro negative, perché poco legate al concetto di virilità, emozioni quali paura, dolore, senso di impotenza, tenerezza. Fermi là! Vi ho visti eh! State per lasciare questa pagina con un veloce click, perché quello che leggete inizia a non piacervi. Ma no, tranquilli, andando avanti migliora. Oggi voglio spezzare una lancia a vostro favore.
Gli uomini si sentono a disagio se li trasciniamo sul terreno dell'emotività, cosa che noi donzelle facciamo spesso e volentieri, diciamocelo. Gli uomini non amano parlare di come si sentono, proprio no. Gli uomini amano fare. Gli uomini vanno sul pratico, gli uomini quando sentono un'emozione agiscono. Gli uomini non amano i  pistoloni sui nostri e sui loro stati d'animo, sul cosa non funziona in un rapporto. Non amano parlare di come si sentono perché culturalmente e geneticamente non sono predisposti a farlo. Non sono abituati ad accedere alle loro emozioni, proprio no. Leggete bene: non sono abituati a percepire consapevolmente le loro emozioni...avete presente amiche? Paura, disagio, senso di colpa, inadeguatezza, tenerezza, passione...Tutte quelle robe in cui noi donne invece sguazziamo benissimo, perché sono il nostro pane quotidiano. Loro, gli uomini, NON LE PERCEPISCONO CONSAPEVOLMENTE. "Ma come è possibile, ma che sono stupidi???". Direte voi, anzi diremo noi. Vedete qual è l'errore che commettiamo spesso? Bolliamo, classifichiamo, diamo giudizi. Ma a noi donne fa piacere quando loro ci dicono che scleriamo perché abbiamo il ciclo o perché siamo in menopausa? Che siamo pesanti, pallose, sempre di malumore, complicate? Sì che ci dà fastidio, eccome. Ci manda letteralmente in bestia! Quindi no, non sono stupidi, semplicemente non sanno farlo, sanno fare altre cose. Loro ad un risveglio emotivo rispondono con un distacco emotivo. Appena sentono si dissociano dal sentire. E se noi gli andiamo sempre sotto con la nostra esigenza di parlare, con il nostro bisogno di intimità, di vicinanza, loro nell'ipotesi migliore svicolano, si chiudono, esternalizzano appunto, fanno qualcosa per non avvertire il disagio, qualcosa che in genere ci fa molto arrabbiare, perché non ci sentiamo capite, comprese. E non è che lo facciamo per cattiveria, è che anche noi siamo fatte così, ci viene naturale.
Nella peggiore delle ipotesi dopo una vita passata a rimuovere le proprie emozioni questi uomini 'sbroccano', attraversano crisi esistenziali tremende, si ammalano di depressione, se la danno a gambe. Badate bene, non sto giustificando gli uomini che dall'oggi al domani mollano capra e cavoli e non si vedono più, quelli che con la scusa del pacchetto di sigarette li ritrovi in foto a Chi l'ha visto, no, non sto legittimando questi atteggiamenti, il libro non vuole far questo....
Vi faccio un esempio di esternalizzazione...Scena in interni, atto I: Il marito rientra a casa stanco morto. La moglie solerte (stanca pure lei, ovviamente) gli va incontro e nella migliore delle ipotesi gli chiede: "Come stai?". Ecco quel 'come stai' per gli uomini rappresenta l'inizio della tenzone, luce rossa, allarme in vista. Perché quell'innocuo, altruistico (per noi) 'come stai' presuppone per loro almeno due cose spiacevoli: 1) rispondere ad una domanda alla quale non sanno dare risposta perché rispondere presupporrebbe il riconoscimento da parte loro di uno stato emotivo, cosa che abbiamo visto non sono molto bravi a fare. "Come sto? E che ne so io come sto? Ma proprio di questo dobbiamo parlare ora?". Ripeto, non lo sanno fare, non perché sono ipodotati, superficiali, ma perché non sono abituati a farlo...perché fin da piccoli sono stati abituati a non piangere, ad essere forti, duri, a non fare contatto con le proprie emozioni e se si consentono di farlo ora temono di perdere il loro riconoscimento, di perdere tutto, la loro identità maschile, di avventurarsi su un terreno minato; 2) quel 'come stai' inoltre li mette in guardia soprattutto perché presuppone il riconoscimento di una  loro debolezza. "Come sto? Che domanda è? Sto bene, ovvio. Sono forte io! Con chi credi di avere a che fare, con una mammoletta???" E come rispondono secondo voi a questa domanda? Fate una prova stasera quando i vostri mariti torneranno a casa....e soprattutto notate l'espressione di disagio che si stamperà sul loro volto nel dare la risposta....non gli piace, non c'è niente da fare, questa domanda non gli piace....
Allora ecco che molto spesso preferiscono la compagnia di loro 'consimili' con cui scherzare, fare qualcosa insieme in piena leggerezza, che so, riparare qualcosa, giocare a tennis, a calcetto, bere una birra in santa pace ...eccole qua, ci risiamo....quante di noi non hanno pensato in questo momento una cosa del tipo: "Sì, altroché birra, loro preferiscono fare i cazzaroni con gli amici, parlare di calcio, di lavoro, di donne, di cose insulse e banali"...abbiamo pensato questo, diciamo la verità. E allora mentre pensiamo questo ricordiamoci quanto ci fanno imbufalire i luoghi comuni su noi donne.... Badate bene, arrivano a preferire la compagnia, non l'amicizia degli altri uomini perché nel libro si dice anche questo...sembra che gli uomini in realtà siano molto soli, non hanno dei veri amici, molto spesso i loro amici sono le mogli con cui stabiliscono un legame di dipendenza affettiva e con cui però non si lasciano andare alle emozioni vere. 
E siamo proprio certe che il sesso per loro sia solo sesso nell'accezione più banale del termine, cioè di puro sfogo? Non potrebbe essere un modo 'inconsapevole' di avvicinarsi gioiosamente a noi senza sentirsi per una volta tanto sotto esame? Non potrebbe essere il loro modo 'sempre inconsapevole' di fare contatto con una forte emozione senza avere la luce del terzo grado puntata addosso? Che nel sesso ci sia la vera forma di vicinanza affettiva fra uomo e donna? La comunicazione per eccellenza? Un intreccio emotivo alla pari? E qui però ritorniamo al solito discorso dei linguaggi diversi. Perché anche sul piano sessuale uomini e donne sono chiamati a singolar tenzone....Noi li vogliamo passionali, però anche dolci e sensibili, attenti più a noi che a loro, un po' machi, un po' romantici...insomma, mica siamo facili pure noi! E spesso li facciamo sentire inadeguati. E sempre noi dopo aver fatto l'amore aumentiamo il bisogno di intimità all'ennesima potenza, mentre loro rialzano le barriere. Tutto qui. Troppo semplice, troppo banale? A volte le spiegazioni semplici sono le più vere. Quanti uomini dopo aver fatto l'amore si girano dall'altra parte e buona notte? E noi invece vorremmo restare accoccolate a chiacchierare? Ma secondo voi lo fanno perché sono dei mostri di insensibilità? Ma allora che ci stiamo a fare con delle persone così orrende???
Altro esempio...Sempre scena di interni, atto secondo: Un donna visibilmente ingrassata si guarda allo specchio e cerca rassicurazione dal marito. Questa è un'altra situazione da allarme rosso. Il povero marito alla domanda: "Secondo te sono ingrassata?" che fa secondo voi? Si barcamena come può. Nella migliore delle ipotesi risponde con un: "Stai bene così, non sei grassa", nella peggiore: "Beh, se proprio ti pesa mettiti a dieta". A quante di noi sale una rabbia cieca di fronte a queste frasi? Nel primo caso li accusiamo di falsità, nel secondo di insensibilità. Eh sì, perché noi non volevamo sentirci dire questo, volevamo vicinanza, accidenti!!!! Volevamo sentirci dire che ci accompagnerà dal dietologo e che farà pure la dieta insieme a noi, che ci aiuterà ...oppure ci aspettiamo che dica che siamo la donna più bella del mondo, la più sensuale e che a lui quel rotolino di ciccia in più, quello che ci manda tanto in crisi lo fa impazzire quando fa l'amore con noi....ragazze, un uomo una cosa così non la dirà mai, ficchiamocelo bene in testa. A meno che...a meno che non abbiate vicino un esemplare di uomo che ha imparato il linguaggio delle emozioni, a meno quest'uomo non si sia deciso ad andare per un po' di tempo in terapia, a meno che ... a meno che non compriate il libro e ve lo leggiate tutto perché non ce la faccio più a scrivere ...
Va beh, oggi un augurio lo faccio lo stesso, vedete che alla fine ci arrivo...ve l'ho detto, di sghembo, ma ci arrivo. Auguri ai padri che abbiamo perso, ai padri che abbiamo la fortuna di avere ancora accanto, ai padri in trepidante attesa, a quelli che verranno...carissimi diciamocelo all'orecchio che qui tanto non ci sente nessuno...provateci con i vostri figli e con le vostre figlie ad emozionarvi un tantino, senza chiudervi...ogni giorno di più, ogni giorno più a lungo...loro non vi giudicheranno, con loro avrete una rete di sicurezza su cui atterrare morbidamente...perché i bimbi sono questo, hanno questo potere magico, i bimbi ci consentono di spingere il tasto rewind, di tornare indietro e rivivere la nostra infanzia con altri occhi....e se lo farete con loro è probabile che in futuro avremo donne più salde e uomini più consapevoli...

GAMBERI CROCCANTI AL CURRY CON DIP ALLO YOGURT-HOME MADE, MELOGRANO  E ERBA CIPOLLINA

40 code di gambero sgusciate

Per il dip allo yogurt naturale
250 g di yogurt
6 cucchiai di succo di melograno
mezzo melograno in chicchi sgranati
1 cucchiaio di olio evo all'arancia (altrimenti unite del succo di arancia filtrato all'olio, come indicato in questa ricetta)
erba cipollina fresca 1/2 cucchiaino
sale q.b.

Per la panatura
8 cucchiai di semola di grano duro
6 cucchiaini circa di curry in polvere
farina 00 q.b.
albume d'uovo q.b.
sale q.b.

Olio di semi di arachide per friggere

Sgranate il melograno. Passate metà dei chicchi al passaverdure (io ho fatto così perché non ho una centrifuga). Filtrate il succo. Tagliate finemente l'erba cipollina. Unite allo yogurt tutti gli ingredienti. Aggiustate di sale.
Passate le code di gambero sgusciate e private del filamento intestinale prima nella farina 00, poi, dopo aver eliminato la farina in eccesso, nell'albume battuto e da ultimo nella semola di grano duro unita al curry. Friggete i gamberi a 160° in olio di semi di arachide. Salate leggermente e serviteli accompagnati dalla salsa.

Per lo yogurt di Roberta

1 litro di latte intero
1 vasetto di yogurt greco

Nota introduttiva: il vostro yogurt avrà più o meno le stesse caratteristiche di quello che utilizzerete per avviare la fermentazione. Lo yogurt deve essere a temperatura ambiente al momento di unirlo al latte, quindi ricordatevi di tirarlo fuori dal frigo qualche ora prima di cominciare. Utilizzate utensili di acciaio e fate attenzione a non leccare il cucchiaio! I batteri della nostra bocca possono compromettere il risultato finale. Utilizzate vasetti pulitissimi e asciutti, ma non c'è bisogno che siano sterilizzati (io comunque l'ho fatto): lo yogurt si manterrà per non più di una settimana in frigorifero, quindi non sono necessari gli accorgimenti che si prendono di solito per le lunghe conservazioni. Il vostro yogurt autoprodotto sarà poi la base di partenza per produrne dell'altro, quindi non pappatevelo tutto! Lasciatene un vasetto per farne dell'altro.

Versate il latte in una pentola dai bordi alti, portatelo a ebollizione, abbassate la fiamma e fatelo sobbollire per 20/30 minuti, per far evaporare parte della sua acqua. Roberta abita in Olanda. Credo che il latte da lei sia migliore del nostro. Io quello intero alta qualità devo farlo bollire molto più a lungo perché ha una percentuale di acqua alta, ahimé. Mescolate spesso ed eliminate la pellicina che si formerà via via. Vi accorgerete che l'acqua è in parte evaporata quando il latte tenderà al giallo e avrà assunto una consistenza diversa (non levate via il grasso per carità!). NON LECCATE IL CUCCHIAIO! Togliete dal fuoco e fate raffreddare fino ad una temperatura di 40°- 42° (deve essere tiepido). Versate lo yogurt in una ciotola, diluitelo con qualche cucchiaio di latte tiepido e poi unitelo al latte nella pentola, mescolando molto bene per scioglierlo e amalgamarlo completamente. Distribuite il contenuto della pentola in vasetti pulitissimi e asciutti e chiudeteli con il loro coperchi. Avvolgete i vasetti in un panno di lana e metteteli in un contenitore che terrete in luogo tiepido per 6/12 ore. Conservate i vasetti in frigo per una settimana al massimo.




26 commenti:

  1. Questi gamberi mi sembrano veramente deliziosi.. E che dire della parentesi "uomini: istruzioni per l'uso"? Mai discorso fu più azzeccato!
    Grazie mille per l'in bocca al lupo.. Non vorrei rispondere "crepi" perchè i lupi mi piacciono vivi.. Però la scaramanzia è più forte di me!!
    CREPIIIIIIIIIIII!!! Un abbraccio!

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    1. Grazie cara. In effetti ci rimette sempre o il lupo o la balena...mucha mierda si dice prima di uno spettacolo...insomma l'importante è che tu stia serena...facci sapere, mi raccomando!!!! Immagino mamma come starà....:)) Abbracciala per me. In gamba ragazza!!!!

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  2. allora cara, devo dire che il discorsetto sugli uomini ha una sua logica.. molte cose potrebbero esser vere. come potrebbe esser vero che noi anche facciamo talmente tanti sforzi per essere continuamente al loro livello che ogni tanto pure loro potrebbero sforzarsi un po', no??? calcola che io sono una maschilista, eh, quindi sfondi una porta aperta.. però mi tocca ammettere che il 99% delle cose della vita sono, per noi donnine, più difficili da affrontare che per loro..
    detto ciò, hai ragione: se sono così cretini e mestri, noi che ci stiamo a fare??? bella domanda!
    ricetta: allora, tolgo i gambero, prendo, che ne so, una zucchina, la friggo con quella bella pastella e mi pappo pure la salsina allo yogurt!!! bella ricetta davvero, stuzzicante!
    buono lo yogurt, come mi piace! e quello fatto in casa è il massimo!!!
    bellissimo post, divertente e goloso!
    ti abbraccio forte

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    1. Hai ragione, noi (non tutte noi, anche qui non generalizzo) facciamo un grande sforzo, ci mettiamo costantemente in discussione, smussiamo, aggiustiamo, veniamo incontro, soffriamo. Bella la tua ricetta rivisitata, mi piace tanto!!!
      Ti abbraccio forte anch'io, bella la mia Donatella :))

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  3. Sono sopraffatta!! Grazie mille per la citazione, per aver fatto lo yogurt seguendo la mia ricetta e utilizzandolo come solo tu sai fare!! e per gli auguri alla figliuola. A dire la verita', noi l'abbiamo chiamata Martina: che nome grazioso, vero? non ci senti dentro il dolce tintinnio di un campanellino?...poi arrivarono gli anni dell'universita', delle pessime compagnie, delle serate alcooliche e di facebook...cosi'il nome cambio' dal dolce Martina al Marlene di frutticola memoria...vabbe'...se Dio vuole, domani sara' l'ultimo atto, poi tutto, nome compreso, tornera' nei ranghi...
    Il libro non l'ho letto, ma avrei potuto scriverlo!!
    Un abbraccione affettuoso, ci sentiamo domani con gli aggiornamenti sul gran giorno!! Ti voglio bene.

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    1. In questo momento sarai in piena fibrillazione....a proposito di uomini...la prima volta in assoluto che ho visto mio padre piangere è stato alla mia laurea. Alla fine di tutto mi sono girata e l'ho visto che faceva uno sforzo enorme per trattenersi...non l'ho scorderò più. Ce l'ho ancora davanti a me.
      Ti voglio bene anch'io :))

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  4. Ma quant'è bella questa ricetta?

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  5. ieri sera ho fatto una scorpacciata di gamberi e oggi come non mai la tua ricetta capita proprio a fagiolo! Devo assolutamente provarla... sono in astinenza!!!! :D

    Anche lo yoghurt mi ispira un sacco... insomma le tue ricette son sempre meravigliose!

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    1. Insomma i complimenti della regina dei dolci me li becco sempre tanto, ma tanto volentieri!!!! Grazie!!!
      Ti abbraccio

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  6. ummmhhh, la ricetta mi ispira tantissimo!!!
    per quanto rigaurda gli uomini, io sono davvero fortunata. Il mio non rientra per nulla nella descrizione dello psicologo del libro. A me sembrano un pò dei luoghi comuni perchè conosco molti uomini ben diversi da quelli descritti (sarò fortunata io?). Hai mai letto quel bestseller che si intitola "Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere"? Un abbraccio

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    1. Grazie Roberta!!! Pensa che invece a me il libro è piaciuto tantissimo perché mi sembra che sfati tanti luoghi comuni sugli uomini. Leggerò il libro che mi consigli...un abbraccio a te

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  7. Ciao Sabina, mi ha fatto piacere sapere oggi da Stefano che ti occupi anche di cucina. Anche io sono un patito e proverò certamente alcune tue ricette gustose.I miei piatti forti sono il couscous vegetariano e le crepes dolci di vario tipo.
    Un abbraccio e tanti auguri
    Stefano

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    1. Stefano quanto tempo!!! Che piacere. Bentrovato!!! E' passata una vita da quando lavoravamo insieme. Come vedi ho preso strade diverse da allora. Però traduttrice lo sono diventata proprio grazie al mio incarico con te. Non te l'ho mai detto ma un giorno in Regione un dirigente aveva bisogno di una traduzione al volo...mi sono proposta, è andata bene e così mi sono chiesta...ma perché non iniziare a farlo per lavoro??? E da lì è nato tutto. Anche grazie a te!!! Dobbiamo sfidarci presto a colpi di padelle :))
      Un abbraccio a te

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  8. Grazie Anna, grazie mille. Un abbraccio

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  9. un piatto ottimo davvero!
    i gamberi al curry sono perfetti in abbinamento al dip di yogurt :P

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  10. Ciao Sabina, che bello questo blog, complimenti!
    Vu

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    1. Grazie, grazie. Bello il tuo Vu, tanto bello. Mi raccomando, pubblica i racconti, non mollare.

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