sabato 10 dicembre 2011

Monte Bianco di nonna Gina...una poesia!


Prima di iniziare questo post ho un'importante comunicazione di servizio da fare....vivete in Puglia? Siete fra i fortunati che possono sintonizzarsi su Telenorba 7? Allora non perdetevi domani sera, domenica 11 dicembre alle ore 20, la prima puntata di Chef in Tacchi a Spillo con la mitica Valentina De Palma di cui vi ho già parlato in questo post. Lei è un portento, ve l'ho detto e mi aspetto grandi cose dalla sua trasmissione! Io purtroppo dovrò accontentarmi di vederla su youtube fra qualche giorno. Ragazzi, veramente, Valentina è uno schianto in tutti i sensi!!! Qui la sigla della trasmissione in anteprima. Che ve ne pare? Per me spacca, altroché se spacca!!!
Ma torniamo a noi e alla ricetta di oggi. Mia nonna Gina, la mamma di mia mamma, a volte in cucina ti stupiva. Donna forte, rigida, autoritaria, nascondeva dentro di sé un mondo di desideri inascoltati e di dolcezza soffocata. Mi ha praticamente cresciuta, perché i miei lavoravano entrambi e ricordo che quando si trattava di partire per le vacanze con loro non sopportavo l'idea di staccarmi da lei. Piangevo disperata, era il mio punto di riferimento. Non sopportavo il distacco. Se ripenso alla mia infanzia ho ricordi struggenti di lei, era buona e dolce con me, ma poi qualcosa si è spezzato fra di noi. Lunga storia, dolorose dinamiche familiari. La mia esuberanza, forse il mio aspetto fisico hanno iniziato a metterla sempre più in crisi. Non mi riconosceva più, non mi accettava più, forse a modo suo voleva proteggermi. Psicologia spicciola che a volte aiuta a darsi un perché.  E se io non mi do un perché non trovo pace! Anche attorno alla mia nonna materna c'è una storia da raccontare. Strano, ma come avevo già accennato in questo post a proposito degli altri miei nonni, la mia generazione di avi ha spezzato i vincoli matrimoniali precorrendo i tempi.
I genitori di mia nonna Gina, sì insomma i miei bisnonni materni, di punto in bianco si sono separati, all'epoca non c'era il concordato e loro erano sposati solo in chiesa, quindi il matrimonio non era valido per lo Stato italiano...stiamo parlando degli inizi dello scorso secolo. Ma la cosa buffa e anche drammatica e a pensarci bene di buffo non c'è niente perché a seguito di quella separazione mia nonna risultava figlia di madre ignota e sua madre prima che lei si sposasse, dopo quasi 20 anni, fece un riconoscimento postumo per 'sanare' la faccenda, insomma, la cosa assurda sono le modalità di questa separazione. Il mio bisnonno Achille, morto pure lui quasi centenario quando io ero piccola, ha preso mia nonna Gina e suo fratello con sé, mentre sua moglie Domenica è andata via di casa. Temo che la mia bisnonna sia stata costretta ad andarsene, va a capire perché. A volte bastava un semplice sospetto e venivi ripudiata. Il fratello di mia nonna, più grande di lei, scappò di casa e raggiunse la madre. Mia nonna non poté, aveva due anni e restò con il padre e la sua famiglia. Immaginiamo una bambina che di punto in bianco si vede sparire la madre e il fratello. E non è finita qui. Il tumultuoso Achille si risposa....2 volte....civilmente, e resta vedovo, 2 volte. E davanti agli occhi di mia nonna sfilano queste figure femminili che non sono sua madre. Mia nonna, una volta cresciuta, vedrà di nascosto sia la madre, che poi si risposerà, sia il fratello fino a perderne le tracce, dopo la guerra...da qualche parte nel mondo ci sono miei parenti che non conosco e che nulla sanno della nostra esistenza. E qui Freud c'avrebbe scritto un trattato.
Un volta mi è capitata fra le mani, con mia somma sorpresa, una foto giovanile di mia nonna in cui fa la buffona...travestita da uomo fa finta di fumare una sigaretta...e ricordiamoci che siamo sempre a inizio secolo...doveva essere una donna originale, allegra, piena di iniziativa. Magari proprio lei mi ha trasmesso questo spirito esuberante, allegro (quando non mi girano!) che sembrava tanto infastidirla e che negava a sé stessa. Ma la vita ha spezzato questa sua indole. Sposata giovanissima ad un uomo più grande di lei, mio nonno Ugo, che non ho mai conosciuto e che lei doveva amare molto, si ritrova in men che non si dica vedova, con due figli da crescere, alle soglie del secondo conflitto mondiale. E credo che a quel punto si sia messa su una bella corazza e abbia mandato la dolcezza e l'allegria a farsi friggere. Ma con me bambina dolce lo è stata, altroché se lo è stata. Non c'era cosa che non sapesse fare. In casa era elettricista, idraulico, infermiera, sarta, cuoca. Morto il marito l'ha sostituito in tutto e per tutto.
Quando cucinava lo faceva sempre in modo misurato, poco olio, nessuno spazio alla creatività e poi, all'improvviso, arrivava la ricetta luculliana, il piatto che ti sorprendeva per la sua ricchezza...e in quel piatto ci scappavano dentro un po' del suo animo nascosto, un po' dei suoi desideri inespressi, dei suoi sogni, dei suoi affetti spezzati, ne sono certa. Così era capace di sfornare un maialino da latte al forno che ti lasciava senza fiato per la sua bontà, dei biscottini che traboccavano burro e si scioglievano in bocca, delle castagnole fritte originalissime che ricordo di aver portato al Gambero Rosso Channel quando sono stata ospite della trasmissione Questo l'ho fatto io (ragazzi, sono finite in un attimo!!!), dei ragù strepitosi da cui qualche volta occhieggiavano le uova di gallina e che lei si ostinava ad allungare con l'acqua perché forse tanta ricchezza e densità la spaventavano, galline ripiene in brodi saporitissimi, polpette fritte di bollito di rara bontà che in altre case non ho mai mangiato (mica ci metteva solo il bollito lei!), sformati di patate e mortadella, lumache in umido e questo Monte Bianco godurioso.
Un ultimo ricordo, spero di non avervi tediato. Le mie due nonne avevano un rapporto di profondo rispetto, non certo di confidenza. E mio nonno Antonio, il bell'Antonio di cui vi ho già parlato, era in forte soggezione di fronte alla consuocera Gina. Lui, sempre spavaldo e sicuro di sé, di fronte a mia nonna diventava un agnellino. Questo per dirvi quanto era austera donna Gina che poi in realtà si chiamava Oralda. Ma voi l'avete mai sentito un nome così (che poi è pure il mio secondo nome)? Mi sa che questa coppia di bisnonni doveva essere bizzarra assai per affibbiare un nome del genere alla figlia! Entrambe le mie nonne sono morte in tardissima età, mia nonna Gina a 94 anni, purtroppo a seguito della morte di suo figlio (un altro bel dolore per lei da impacchettare e portare a casa), e mia nonna Lena ultracentenaria. Quando morì mia nonna Gina non sapevamo come dirlo all'altra nonna. Erano praticamente coetanee e la notizia non avrebbe certo fatto piacere alla nonna superstite...come dire: "Oggi a me domani...." Abbiamo temporeggiato un po'. Nel post a lei dedicato non ho detto che mia nonna Lena era anche un po' 'streghetta'. Faceva sogni premonitori. Quando sognava 'la pora mamma' (e mi sembra di sentirla ancora mentre lo dice con il suo accento romagnolo) bisognava fare i debiti scongiuri perché di lì a poco sarebbe successo di certo qualcosa di spiacevole. Quando mio padre ebbe un terribile incidente con il paracadute lei l'aveva sognato la notte prima. Allora non esistevano i cellulari e lei in preda all'angoscia aspettò per tutto il giorno sue notizie. A volte si estraniava, non parlava più e poi ritornava in sé e raccontava di essere stata in un posto che non conosceva, con persone che non conosceva....Insomma, per farla breve, due o tre giorni dopo la morte di mia nonna Gina, mia nonna Lena, ancora apparentemente all'oscuro, va da una delle sue figlie e le chiede: "Ma voi non dovete dirmi niente? Non mi tenete nascosto niente?". Mia zia imbarazzata prende tempo e mia nonna incalza: "E' morta la signora Gina?". E mia zia sempre più sulle spine le chiede: "Perché mamma, chi te l'ha detto?". E mia nonna: "Nessuno, l'ho sognato stanotte"....


MONTE BIANCO DI NONNA GINA

Dosi per 10 pirottini monoporzione
1 kg g di castagne
300 g latte intero
160 g zucchero
60 g cacao amaro
90 g rum
2 foglie di alloro
panna liquida q.b.
sale grosso q.b.

Togliere la buccia esterna alle castagne. Metterle in un tegame con acqua fredda, un paio di foglie di alloro e un pizzico di sale grosso. Lessarle per 30-40 minuti. Spellarle e passarle al passaverdure (trama fine). Condirle con il latte, lo zucchero, il cacao amaro ed il rum fino ad ottenere un impasto cremoso. Per le quantità seguite il vostro gusto personale, io sono andata a cucchiai e li ho pesati per voi. A me il Monte Bianco piace come lo faceva mia nonna, non molto dolce e con tanto cacao e rum....roba goduriosa, ve l'ho detto! A pensarci bene...da piccola mi stracannavo intere porzioni di Monte Bianco...alla faccia dell'alcool che c'era dentro! Altri tempi....Servire in pirottini monoporzione e guarnire con panna montata.



27 commenti:

  1. Mamma mia!! Mi ci tufferei dentro con tutti i vestiti!! E se mi vedete affogare, vi prego: NON SALVATEMI!! Ciao carissima, buona domenica.

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  2. Tesoro sei da corsa!!! Allora tuffiamoci insieme...per la cronaca...dopo aver fotografato il pirottino me lo sono letteralmente trangugiato...tanto sono dimagrita ;)
    Buona domenica a te carissima. Aggiornami sul panettone che io ti seguo, mi raccomando.
    Baci

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  3. Che buono!!! Una volta lo faceva sempre anche mia mamma!!!!

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  4. quanti ricordi! vedo che usi ancora il passaverdura, mi fa male il braccio solo a pensarci. E' da masochisti! Non può essere sostituito da uno dei tanti robottini oggi in uso? Certo il risultato compensa la fatica, se poi ne mangi due porzioni invece di una pareggi giustamente il conto.
    Il tuo racconto mi ha divertito e commosso,del resto ci vuole poco...ho sempre le lacrime in tasca.
    Marcella

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  5. @Arianna: grazie cara,quanti ricordi eh? :)

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  6. @Marcella/Alias mia mamma....stavolta le lacrime sono giustificatissime...è la storia di tua madre e anche la nostra. Una saga famigliare in piena regola! Sì, il passaverdure lo uso ancora mio malgrado e mi dispiace doverti informare che è difficilmente sostituibile a meno che non ci chieda di regalarti il kitchenaid e poi decida di comprarti l'apposito accessorio...cosa che farò quanto prima!

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  7. che bel post! sono sul letto, stanca per la lunga giornata, e il tuo post mi ha fatto distrarre! che storie bellissime, davvero appassionanti..
    ooohh, sai che non ho mai mangiato il montebianco??? che mi sono presa, eh? nella mia famiglia non si usa, fuori non l'ho mai preso perché l'aspetto non mi convinceva.. fino a questa foto!!! e anche la ricetta, proprio interessante..

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  8. @Donatella...e hai fatto bene carissima a non prenderlo fuori, a volte ti propinano delle robe stucchevoli e finte, io non ci provo neanche ad ordinarlo. Ma questo se ti va devi provarlo. Hai lavorato anche oggi? Il grande magazzino dove lavora la mia amica non è quello dove lavori tu (il suo comincia con la R). Ma è quello di San Giovanni?
    Bacio grande

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  9. che cosa golosissima!!! potresti mandarmene una tazza gigante? :D

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  10. Ciao! no, sto a via cola di rienzo, vicino a una cosa che non avevo mai visto: Castroni di cola di rienzo... uno spettacolo! quando sarà il momento, voglio essere seppellita lì dentro... devo stare attenta altrimenti ci lascio tutto il conto in banca ..
    comunque, tornando a noi, sì, questo lo assaggerei volentieri!

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  11. @Monica: lo farei subito e con piacere...peccato che abitiamo lontane. Ma se vieni per il workshop ed è stagione di castagne te lo porto :)) Promesso!

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  12. @Donatella: Castroni è un paradiso...l'ultima cosa che ci ho comprato è stato il burro spray..un'invenzione pazzesca...sai che significa non mettersi più lì con il ditino a ungere decine di pirottini??? Provalo e creerà dipendenza anche a te! Hai ragione sul conto in banca, bisogna entrare decisi e non comprare niente di più di quello che serve, limitarsi allo stretto necessario, soprattutto ora che è Natale e espongono di tutto e di più!!!
    Bacio grande

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  13. Grazie per la promozione Sabina e per le belle parole,dette da una donna in gamba come te valgono il doppio!
    buona questa mont blanc la posso proporre nelmio corso di natale?
    valentina

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  14. Grazie mille Vale, che mi dici della prima puntata? Quando potrò vederla?
    Certo che puoi proporla, mi fa molto piacere.
    Un grande abbraccio

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  15. il dolce è squisito ma ciò che più mi ha appassionato è il racconto!
    Un abbraccio!

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  16. Grazie cara per aver avuto la pazienza di leggermi e grazie per il tuo commento.
    Ti abbraccio
    Sabina

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