martedì 24 gennaio 2012

Seupetta di Cogne...mi ricordo, sì, io mi ricordo.


Voi ci credete alle coincidenze? O meglio, credete che dietro le coincidenze ci sia qualcosa di recondito e inspiegabile? Io sì, mi piace pensarla così. Avete presente il post che ho scritto a fine anno dedicandolo a Luisanna Messeri? Beh in quel post parlavo di Cogne, della mia infanzia. A metà dicembre mi arriva un'email della Cucina Italiana in cui mi chiedono se ho voglia di diventare loro Special Ambassador. Ho detto di sì! Vedete il gadget in basso a destra sulla homepage? Ecco, quello significa, fra le altre cose, che di tanto in tanto mi diletterò a provare qualche ricetta pubblicata sulla Cucina Italiana. E quella che vi propongo oggi è una ricetta pubblicata sul numero di gennaio.
Compro questo numero molti giorni dopo aver scritto il post e che ti trovo? Un intero articolo dedicato a Cogne. E quando ho scritto il post non potevo saperlo....Ora chi mi conosce sa già dove voglio andare a parare. Sì insomma, questa è un'altra cosa che mi rimanda a mio fratello e alla nostra infanzia. Lo so, lo so. Molti di voi penseranno che voglio credere che sia così. E' vero, ne sono pienamente consapevole, ma è bello immaginare che lui mi stia lasciando dei piccoli sassolini che incontro quasi ogni giorno sul mio cammino. Va bene, la finisco, non voglio rendermi ridicola e annoiarvi con questa storia. La ricetta di oggi è quella della Seupetta di Cogne. Confesso che non la conoscevo. Anni e anni di soggiorni a Cogne e mi ero persa la seupetta. Però non mi sono persa la polenta con la fontina in Valnontey che mangiavamo in un ristorante situato proprio all'imbocco del parco del Gran Paradiso, polenta che grondava burro fuso e formaggio da ogni dove ed era di una bontà paradisiaca e poi le tegole, meravigliose cialde croccanti. E il Genepy. E i formaggi della latteria.
Su Cogne ho scritto un racconto breve che mi è stato pubblicato qualche anno fa. E qui il tono del mio post cambia radicalmente. Il racconto l'ho scritto per non dimenticare Samuele. L'ho fatto perché Cogne è il luogo dove ho trascorso i momenti più belli della mia infanzia. Il mio luogo della memoria e in qualche modo dovevo riuscire ad inserirci una vicenda tanto drammatica. Scrivere per me è trovare una collocazione alle cose, dare un senso a ciò che non riesco a spiegare in altro modo. E' uno strumento per capire. Dovevo farlo. Non so come la pensiate voi, ma in tutta questa vicenda ho sempre ritenuto che il ricordo di Samuele sia passato troppo spesso in secondo piano. Si è parlato di tutto, della sua morte cruenta con dovizia di particolari, dei possibili moventi, della madre, dei suoi atteggiamenti, del contesto familiare e sociale in cui si è sviluppata la triste vicenda, a volte del suo carattere non facile, della sua tendenza a fare capricci (cosa insolita in un bambino, a quanto pare), perfino di una sua presunta e non ben identificata deformità. Fiumi e fiumi di parole sono state scritte, decine di programmi televisivi nei quali si è ricostruita minuziosamente la scena del delitto con tanto di immancabile plastico....ma solo in rare occasioni si è parlato con dolcezza di questo bimbo, del suo carattere, di cosa gli piaceva fare, dei suoi sogni, di com'era davvero. In genere, quando muore qualcuno, lo si ricorda per quello che è stato, per quello che mancherà di lui, se ne esaltano le virtù. Soprattutto se questo qualcuno è stato vittima innocente di un brutale omicidio. Soprattutto se questo qualcuno è un bambino. Per Samuele non è stato così. Samuele era un bambino. Un bambino e basta. Allegro, triste, imprevedibile, gioioso, tranquillo, agitato, tenero, aggressivo, capriccioso, fantasioso, ribelle, sognatore, complicato, ingenuo, sveglio, stanco, assonnato, iperattivo, sorprendente, mutevole, arrabbiato, contento, eccitato, affettuoso, curioso, intelligente, richiedente, sorridente, ombroso, impaurito, insicuro, indifeso, dolce, come tutti i bambini di questo mondo sanno essere. Un bambino e basta. E una vittima. Da rispettare e ricordare.


SEUPETTA DI COGNE

Ingredienti per 4 persone
240 g di riso Carnaroli
200 g di fontina d'alpeggio
140 g di pane nero raffermo
1 cipolla
1 bicchiere di vino bianco Blanc de Morgex (vino d'accompagno per antipasti vari, trote, spiedini di pesce, formaggi molli)
brodo di carne q.b.
burro d'alpeggio q.b.
cannella in polvere q.b.

Soffriggete la cipolla nel burro fuso, tostatevi il riso, sfumate con il vino. Cuocete aggiungendo il brodo poco alla volta. A cottura quasi ultimata, mantecate con la fontina tagliata a fettine e mescolate energicamente. Posate sul risotto il pane nero tagliato a dadini e dorato nel burro fuso e completate con una abbondante spolverata di cannella e burro fuso bollente.



28 commenti:

  1. bello il tuo post. Quello che scrivi si colloca perfettamente all'interno del nostro scenario nazionale: un paese che affonda, insieme alle sue navi, indugiando sulle disgrazie altrui, morbosamente attratti dal macabro.
    Cmq la ricetta è davvero invitante. Ti seguo volentierissimo.

    Spery di "babà che bontà"

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    1. Ma bentrovata Spery!!! E grazie per essere passata di qui, mi fa molto piacere. Purtroppo facciamo acqua da tutte le parti, il nostro sembra un paese diviso in due e i due comandanti protagonisti della vicenda ne sono una chiara esemplificazione...uno ligio, valoroso, responsabile che richiama al dovere l'altro....l'altro...stendiamo un pietoso velo
      Ti abbraccio :))

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  2. Carissima Sabina, più ti leggo e più mi appassiono alla tua storia. Non ti devi sentire in imbarazzo nel parlare di coincidenze, segnali e sassolini, molte di noi hanno un enorme pudore dei propri sentimenti ma ancor più nel confessare una propensione al fatalismo o alla fede. Trovo invece le tue parole molto belle e sincere, vere. Concordo con te sulla tristezza e totale subumanita' con cui la vicenda Cogne e' stata trattata, ma per dirla citando uno dei film che amo tanto e che molto dice sul cinismo della nostra societa', non si uccidono cosi' anche i cavalli?
    Ps la settimana prossima saro' a Roma per lavoro un paio di giorni...ci vediamo per un caffe'? Un bacione e a presto, Pat

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    1. Patty cara grazie, grazie di cuore per i tuoi commenti sempre molto attenti, sinceri e sentiti. Concordo a pieno con te.
      Ma davvero vieni a Roma? E allora certo che ci vediamo, con enorme piacere!!! Ti scrivo in posta privata all'indirizzo che ho trovato sul tuo profilo.
      Un bacione a te e stavolta proprio a presto!!!

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  3. Ciao tesoro! bella la ricetta, mai sentita né mangiata. E anche la foto mi paice. E ci credo che ti hanno fatto special ambassador: sei special e pure un'eccellente ambassador!!!
    Destino, segni o sogni premonitori, tutto accade per una ragione: non ci credo in queste cose. Però ammetto che spesso le coincidenze lasciano basita e - soprattutto - ammutolita anche me, la disacratrice e distruttrice del sacro e del bello... Mi ha molto colpito leggere di come tu senta certe cose che ti accadono, è una riflessione molto profonda.

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    1. Eccola la mia bella Donatella!!! Credo che mi abbiano fatta Special Ambassador perché ho partecipato al loro concorso..non mi sento tanto Special ;)) Sai che se non mi massacro non sono contenta. Ti dirò, a me piace credere alle coincidenze, ma poi in fondo in fondo dissacro e distruggo anch'io. Quando succede mi sento bene, sono allegra, mi dico: "Forse forse qualcosa sotto c'è" e poi mi scopro a riderci su.
      Grazie come sempre per la tua vicinanza.
      Ti abbraccio forte forte.

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  4. Io credo nelle coincidenze certe volte, situazioni particolar in momenti veramente azzeccati.. Sono proprio contanta per la tua collaborazione! davvero meritata! a presto
    un bacio
    vale

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  5. Grazie V@le, grazie mille. Come dicevo a Donatella credo che la collaborazione scaturisca dal concorso cui ho partecipato.
    Grazie mille per la lezione su tortellini e cappelletti...ora però non mi spiego perché mia nonna che era pesarese, quasi romagnola, facesse i tortellini....non ce lo chiediamo :))
    Un bacio a te!

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  6. Ciao Sabi!! Sono tornata stamattina dalla Francia. Ho trovato tutti i tuoi commenti e adesso "ci" rispondo. Mi chiedo quale mente disturbata potrebbe trovarti ridicola: da quando l'essere umano ha acquisito consapevolezza della caducita' della sua esistenza, ha cercato di sconfiggere la morte, di trovare una formula per l'immortalita' Fino ad ora, l'unica che funzioni veramente, e' il ricordo di noi che lasciamo in chi ci sopravvive. Ti auguro intere frane di sassolini!! Adoro la cucina valdostana e tutti i prodotti tipici di quella piccola, splendida regione. Ovviamente la fontina e' un'altra delle mie chimere...Ti abbraccio forte forte, a prestissimo!!
    P.S.: abbiamo trovato i tartufi!!

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    1. Bentornata cara, mi sei mancata mannaggia!!! Avete trovato i tartufi? Ma qui bisogna sfoggiare ricette a go go. Che meraviglia. A che punto è la casa? Grazie per il tuo augurio, come sempre. Frane di sassolini...mi piace proprio :)) Ti abbraccio

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  7. quanti ricordi! che fortuna aver goduto di quei luoghi in un momento felice. Certamente ora tutto è cambiato e tornare significherebbe sciupare un patrimonio. Non eravamo a Cogne ma a Cretaz perché Cogne era troppo "mondana" per noi, per quello che chievamo alla vacanza. Volevamo per voi una vacanza che vi disintossicasse dalla vita di città e vi proponesse sani modelli di vita anche se meno agiati.
    La ricetta che hai proposto non la conoscevo e non la posso realizzare perché da ieri mi hanno messo a dieta.
    Marcella

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  8. Allora ad essere fiscali all'inizio era Lillaz e poi Cretaz...e a Lillaz se la mia memoria di bimba di 5 anni non erra avevamo il bagno fuori, giusto? Comunque sempre di frazioni di Cogne si tratta...che dire, vi ringrazio per avermi portata lì, ho dei ricordi scolpiti nella pelle (tatuaggio compreso, come sai). Forse era tutto amplificato dal fatto che venivamo dalla città. Ci sentivamo totalmente liberi, questa è la sensazione che provo nel ripensare a quelle estati.
    Ti abbraccio

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  9. Ma che bella ricetta! La foto è molto pulita simmetrica ed invintante proprio come piace a me! Complimenti!

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    1. Grazie cara, anche per i complimenti sulla foto....sono lusingata!!!
      Baci

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  10. La vicenda di Samuele mi ha sempre spaventata e tanto ne hanno parlato tanto ne ero infastidita... comprendo bene il tuo affetto per Cogne, luogo d'infanzia e ricordi belli.
    Parlando della ricetta... questo risotto/zuppa che non conoscevo mi fa tanta tanta voglia :)
    Vedi che mi sono persa molte ricette?!

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